Lo spekkietto 46 è in edicola
E’ in edicola il nr. 46 de Lo Spekki(ett)o. In questo numero: le anticipazioni sulla Festa di Primavera e le interviste ai costruttori, una interessante e come sempre pungente intervista al capo dell’opposizione Fabio Piolanti, una sezione dedicata ai 150 anni dell’Italia, un racconto che arriva direttamente dal Sudafrica, i bozzetti del monumento ai caduti, gli Alpini e le nostre rubriche.
EDITORIALE
Con questo quarantaseiesimo numero de Lo Spekkietto si conclude un altro ciclo di pubblicazioni in abbonamento. Il momento é adatto per tirare qualche somma, per fare le valutazioni del caso in redazione, ma anche con i nostri affezionati lettori. Tranquilli, questa volta non é nostra intenzione snocciolare una serie di numeri e noiose statistiche, ma semplicemente fare qualche considerazione.
Il giornale sta attraversando un momento particolare, uno di quei momenti cruciali, come già successo in un remoto passato, in cui si decide in quale direzione muovere il prossimo passo, quello che deve, almeno negli intenti della redazione storica, portare ad imboccare una nuova strada, fatta di rinnovamento e nuove opportunità da cogliere al volo.
Perché é innegabile che si sia arrivati al termine di un ciclo.
Un percorso che negli anni ha visto modificarsi radicalmente questa pubblicazione nei contenuti, nella veste grafica e nelle tecnologie utilizzate. Se i contenuti da un lato riflettono i quindici anni in più che (rispetto al momento della prima uscita de Lo Spekkietto) i redattori si portano sulle spalle e dall’altro evidenziano il maggiore contributo di interventi esterni alla redazione, i passaggi tecnici, forse in modo ancor più evidente, sono sotto gli occhi di tutti. Dalla stampa ‘casalinga’ effettuata con un cimelio del secolo scorso, la mitica Rotaprint, a quella professionale, affidata a una tipografia con un notevole miglioramento della qualità, dalle interminabili riunioni all’utilizzo massiccio delle ‘nuove’ tecnologie (nuove lo erano sette o otto anni fa) per dialogare con una redazione ormai dispersa per mezza Romagna, dalla (quasi sempre vana) ricerca di idee e opinioni dei lettori, alla creazione di un sito piuttosto frequentato. Molto é cambiato e diversi obiettivi sono stati raggiunti, anche se forse abbiamo perso un po’ di poesia e di romanticismo nella creazione del giornale. Ciò che invece rimane intatta é la nostra convinzione di avere per le mani uno strumento importante per Casola, uno spazio di pluralismo e libertà che, arrivando in quattrocento case ad ogni sua uscita, può ancora dare un contributo alla crescita della comunità. Ed ė, per questo che noi siamo ancora qua e ci stiamo adoperando per rinnovare la redazione, trovare nuova linfa e un modo nuovo di scrivere il giornale. Insieme a tutto questo, tenteremo di dare una nuova veste grafica al giornale cartaceo, magari utilizzare internet in maniera più moderna e mettere a vostra disposizione nuovi contenuti. Ci vorrà tempo, anzi, non sappiamo neppure se ne avremo la forza. Lo vedremo, cari lettori, la sfida non ci spaventa.
Nell’attesa godetevi questo numero, con le anticipazioni sulla Festa di Primavera e le interviste ai costruttori, una interessante e come sempre pungente intervista al capo dell’opposizione Fabio Piolanti, una sezione dedicata ai 150 anni dell’Italia, un racconto che arriva direttamente dal Sudafrica, i bozzetti del monumento ai caduti, gli Alpini e le nostre rubriche.
Arrivederci e buona lettura
Lorenzo Righini