LE SENTINELLE DELLA FEDE, UN DOCUMENTARIO DI EOLO VISANI
Venerdì 20 e sabato 28 ottobre verranno proiettate al cinema Senio la prima e la seconda parte del documentario sulle chiese e i luoghi di culto del nostro paese che Eolo Visani ha realizzato insieme a un gruppo di amici. Incontriamo Eolo intento agli ultimi montaggi davanti allo schermo del suo pc: un lavoro impegnativo non solo per la scelta delle immagini, ma anche per quella delle colonne sonore e del loro posizionamento all’interno del documentario che complessivamente è della durata di due ore.
Ci risulta che questo è il terzo lavoro che realizzi sui luoghi del nostro paese e sulla vita quotidiana così come si svolgeva un tempo. Ricordiamo il primo documentario su Mercatale ancora inedito; poi quello che hai realizzato con il compianto Tullio Sagrini a proposito delle botteghe storiche del paese. Da dove nasce il tuo interesse e l’ impegno per questa attività?
Il primo documentario su Mercatale è stato realizzato nel 2019 insieme all’amico Francesco Tozzi; riguarda sia i nuclei famigliari di questa frazione del comune di Casola , sia le numerose attività artigianali e commerciali dal 1945 al 1955. Il secondo l’ho fatto insieme a Tullio Sagrini ed è stato il frutto di una collaborazione e di un’amicizia di cui ne sento la mancanza. Il titolo era “Amarcord Chèsla 1945-1970” e ha avuto bisogno di due anni per il suo completamento. Le riprese hanno avuto inizio nell’agosto 2019 ma a causa del Covid il lavoro si è protratto fino all’agosto del 2021 quando è stato reso pubblico con la proiezione nella serata del 26 agosto in piazza Sasdelli.
L’interesse per questi documentari nasce dal bisogno di conoscere a fondo la storia del territorio in cui risiedo e che a causa di varie questioni ho in realtà cominciato a vivere in pienezza soltanto da un paio di anni. Sono nato nel comune di Fontanelice a Santa Margherita, più precisamente alla Canova del vento, toponimo che parrebbe avere qualche suggestiva assonanza con il mio nome. Poi con la mia famiglia di origine ci siamo trasferiti nella parrocchia di Prugno dove ho cominciato a frequentare la scuola. Stavamo in campagna e a Casola ci venivo raramente.
In seguito per circa 40 anni l’attività professionale come docente di musica mi ha condotto verso la Toscana fra Palazzuolo e Marradi. Tanti pomeriggi e tante serate le ho trascorse a Marradi dove ero impegnato nella direzione della banda di Popolano e nei corsi di musica a indirizzo bandistico. Nel tempo libero del fine settimana sono stato impegnato per 48 anni nella collaborazione al ristorante di famiglia; della vita sociale del mio paese ne sentivo parlare a tavola fra i nostri clienti ma l’ho potuta partecipare davvero poco. Ora finalmente ho il tempo per vivere da protagonista alcune attività di volontariato a cui ho pensato di aggiungere l’impegno per la realizzazione di alcuni video che possano testimoniare con le immagini e i racconti un territorio così ricco di storia come quello di Casola.
Con questo ultimo lavoro, che avremo occasione di vedere in ottobre al cinema Senio, hai documentato più di trenta fra chiese e oratori sparsi nelle nostre campagne e nel paese. Come sei riuscito a recuperare le notizie che compongono i testi e le immagini? E quanto tempo c’è voluto?
Intanto bisogna usare il plurale perché il video sulle chiese e i luoghi di culto di Casola è stato realizzato insieme a un gruppo di amici dove ognuno ha messo in campo le sue capacità. Con Bruno Menni abbiamo georeferenziato i percorsi che ci hanno condotto alla scoperta di questi luoghi fra strade e cavedagne delle nostre campagne. Cinzia Caruso aveva sempre con sé la macchina fotografica per cogliere i particolari e le atmosfere. Maurizio Barberis ci ha fatto conoscere con il suo drone scorci e paesaggi inediti mentre Roberto Rinaldi Ceroni ha curato i testi con l’intenzione condivisa di equilibrare alcune notizie storiche con la sintesi necessaria a corredare un filmato, Paride Ridolfi autore sia delle copertine video che della clip da cui è estratta la testimonianza del compianto Tullio Sagrini e che insieme a Roberto è l’altra voce narrante.
Inoltre c’è stato l’aiuto di tanti compaesani che ci hanno fornito notizie, immagini ma soprattutto che ci hanno aperto chiese e oratori in primo luogo i sacerdoti Don Euterio, Don Massimo e Don Sante. In tutto sono stati necessari quasi venti mesi.
Le campagne del nostro paese fino al secondo dopoguerra erano vive e abitate. Con l’esodo della popolazione rurale l’abbandono ha un po’ alla volta conquistato gran parte del territorio comunale. Il patrimonio architettonico religioso delle parrocchie ha subito lo stesso destino?
Amo camminare a piedi e girare in bicicletta sulle nostre colline. Oggi alcuni percorsi si snodano nelle campagne ormai senza incontrare anima viva mentre fino a settant’anni fa la popolazione delle parrocchie era doppia rispetto a quella che risiedeva in paese. Il degrado del patrimonio architettonico sia delle abitazioni rurali che dei luoghi di culto è un paesaggio che mi angoscia. Sono davvero poche le chiese mantenute in uno stato decoroso mentre molte sono addirittura collabenti. D’altra parte senza anime neanche le chiese hanno senso di esistere se non come patrimonio storico e architettonico. E’ allora importante secondo me documentare quelle che ho chiamato “ le sentinelle della fede”: le chiese hanno custodito un tempo le comunità del nostro passato; oggi la comunità almeno può custodirne le loro storie.
La redazione