dal CONSORZIO DI BONIFICA, intervista a Montuschi

A distanza di tre mesi dal primo evento alluvionale del 3 maggio il Consorzio ha reso noto un primo elenco delle frane che hanno interessato la nostra valle e quelle del Lamone, del Marzeno e del Santerno sul territorio di propria competenza. Le segnalazioni pervenute aggiornate al 9 settembre sono in totale 1340. Tuttavia a parere dei tecnici del Consorzio nel territorio in questione il numero delle frane si aggira ad oltre 2700. Di queste circa 690 non sono recuperabili mentre per le restanti la stima dei costi di ripristino è di 209 milioni di Euro.
Nel nostro Comune sono state segnalate 139 frane: 51 hanno colpito la viabilità sia comunale che interpoderale, 19 i fabbricati e 59 le colture agricole.
Abbiamo posto alcune domande a Rossano Montuschi Dirigente del Distretto Montano del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale

Camminando lungo il Senio e soprattutto nei suoi affluenti minori abbiamo notato parecchia legna che si è accatastata lungo il loro corso e che ne ostruisce in tutto o in parte il letto creando potenziali situazioni di pericolo di erosioni o di esondazioni. Che ruolo avrà il Consorzio di Bonifica nella rimozione di queste notevoli masse?

Nel comprensorio ricadente nella Regione Toscana il Consorzio di Bonifica svolge da sempre interventi su tutti i corsi d’acqua comprese anche le aste principali di Lamone, Senio e Santerno su espressa delega del Genio Civile Valdarno Superiore.
Infatti la struttura Commissariale guidata dal Generale Figliuolo, proprio in questi giorni ci ha individuato quale Ente attuatore per la Toscana degli interventi considerati “urgenti” per la rimozione di vegetazione divelta accumulata in alveo, allontanamento di materiali fluitati per riportare il corso d’acqua in condizioni di sicurezza. Le risorse, secondo le informazioni che abbiamo ad oggi 13 settembre, saranno rese disponibili entro questo mese così da poter dare inizio agli interventi fin dal prossimo mese di ottobre.
E’ bene precisare che i danni in questi territori sono molto modesti rispetto al comprensorio emiliano-romagnolo dove invece sono notevolissimi.
Nei 50.000 ettari di comprensorio toscano abbiamo stimato danni sui corsi d’acqua di circa 2 M/euro. In Emilia Romagna invece la competenza su tutti i corsi d’acqua naturali è della regione che attua gli interventi per tramite dell’Agenzia regionale di Protezione Civile (quello che ancora oggi comunemente chiamiamo ex Genio Civile). Tuttavia proprio in questi giorni è in corso un confronto con gli uffici regionali in quanto abbiamo rappresentato la nostra disponibilità ad effettuare interventi urgenti di ripristino delle condizioni di normale funzionalità dei corsi d’acqua sul reticolo idrografico minore qualora la struttura commissariale renda disponibili adeguate risorse.

2) Il Consorzio ha provveduto tempestivamente ad assicurare in qualche modo l’acqua potabile alle case rurali dove le frane avevano spezzato i tubi degli acquedotti. Ad oggi in tutte le case abitate delle nostre campagne sono stati riattivate le tubazioni, ma con allacciamenti volanti o soluzioni temporanee. Quali tempi si prevedono per la ricostruzione degli acquedotti rurali che in alcuni casi dovranno addirittura cambiare tracciato a causa dei movimenti franosi dei versanti?

Tutti gli interventi di somma urgenza sono stati realizzati direttamente da dipendenti dell’Ente in condizioni di estrema urgenza attraverso appositi by-pass e l’interconnessione di acquedotti. Basti pensare che abbiamo avuto danni su 54 acquedotti rurali e almeno 5 di questi dovranno essere ricostruiti integralmente. Ad oggi queste strutture servono circa 1800 utenze rurali sparse.
I costi per il rispristino dei danni sono inseriti dalla struttura commissariale negli interventi urgenti che dovrebbero trovare copertura già dalle prossime settimane

3) L’agricoltura casolana esce molto provata dall’alluvione di maggio. Sono evidenti le colate di fango e le frane che hanno invaso i campi pregiudicandone la coltivazione. Così come le difficoltà di accesso agli allevamenti e ai campi con una viabilità sia comunale che interpoderale fortemente compromessa. Meno evidenti sono altri danni ad esempio alle strutture irrigue che il Consorzio ha realizzato nel nostro comune e che hanno garantito un servizio fondamentale soprattutto sulle colture arboree in annate sempre più a rischio siccità. Com’è la situazione degli invasi irrigui?

Purtroppo due strutture irrigue fondamentali per il sostegno all’attività agricola sono state fortemente danneggiate, mi riferisco all’invaso afferente al Consorzio rio Mighe e all’invaso del rio della Nave.
Sarà importante capire quale tipo di sostegno economico verrà previsto, trattandosi non di opere pubbliche ma di Consorzi di scopo aventi una natura privatistica e non pubblica.
Stesso ragionamento vale anche per le frane sulle aziende agricole che come sappiano, oltre al danno diretto alle superfici agricole, si sono manifestate con ingenti danni sulla viabilità rurale e poderale di accesso al fondo.

4) Le criticità che emergono dopo gli eventi alluvionali di maggio sono tante. Coinvolgono i versanti come i torrenti, i fabbricati come le strade sia quelle pubbliche che quelle private, gli acquedotti e gli elettrodotti. Per il cittadino non è facile capire quali sono gli enti che dovranno affrontarne la risoluzione nell’ambito delle proprie specifiche competenze. Qualora gli vengano garantite le risorse quali sono i progetti e le proposte che il Consorzio si candida a realizzare sul nostro territorio?

La nostra attività in collina e in montagna e cioè nel settore distretto montano dell’Ente si attua attraverso diversi canali di finanziamento.
In prima battuta nei lavori fluviali delle aree ricadenti nella regione Toscana (con finanziamenti già confermati) e in Emilia Romagna se la regione ci delegherà gli interventi sui rii minori.
Ci occuperemo del rispristino integrale della funzionalità degli acquedotti rurali e garantiremo il supporto per tutti i comuni collinare nel rispristino e nella manutenzione della viabilità vicinale ad uso pubblico extra urbana. Su queste strade, già da più di venti anni, abbiamo convenzioni che ci delegano gli interventi di manutenzione ordinaria.
Infine saremo di supporto alla struttura commissariale per l’attività di ricostruzione che sarà avviata al termine dei lavori di somma urgenza e urgenza attualmente in corso.

Intervista a cura di Roberto Rinaldi Ceroni