DOPO L’ALLUVIONE intervista a Maurizio Nati

Incontro Maurizio in comune nel pomeriggio del 5 settembre. Lo vedo un po’ in affanno come da quattro mesi a questa parte. Sarà che è ancora molto caldo. E’ appena passato dall’ufficio tecnico per gli ultimi aggiornamenti su lavori da fare, fatti o da programmare. La stagione è ancora stabile, stabile e calda, senza rischio di pioggia. E’ proprio un tempo strano: nella prima metà di maggio sono piovuti più di 500 mm cioè 5 quintali di acqua su ogni metro quadrato ovvero qualcosa come 42 milioni di metri cubi sull’ intero territorio comunale. Poi per quattro mesi, a parte un violento acquazzone, non è caduta una goccia. Per quanto durerà?

Maurizio la stagione autunnale ormai è alle porte ed è normale chiedersi come sarà la percorribilità delle strade comunali .

La Prefettura ci ha chiesto la mappatura di tutta la nostra viabilità suddividendo le strade con tre codici: giallo, arancione e rosso. A seconda del tipo di danno subito e a seguito di eventuali eventi meteorici dovuti a stati di allerta dell’Arpae dovremo procedere all’eventuale chiusura dei tratti interessati. La percorribilità di tutte le nostre strade è comunque riservata soltanto ai residenti, ai mezzi di soccorso e a quelli afferenti alle aziende agricole o a cantieri debitamente autorizzati dalla polizia municipale.
In questi mesi abbiamo lavorato per assicurare il transito delle persone, per garantire gli approvvigionamenti agli allevamenti e per dare la possibilità agli agricoltori di raccogliere i prodotti dei campi. Grazie al prolungamento della permanenza delle squadre dei Vigili del Fuoco e dell’Esercito siamo riusciti a garantire anche la trebbiatura operazione cui occorrono larghezze del piano stradale di quattro metri almeno.

Il nostro comune ha dovuto affrontare un notevole aggravio di bilancio per le spese relative alla riapertura della viabilità. Di quanto si tratta?

Finalmente il primo settembre è stato firmato il decreto di liquidazione delle somme impegnate per gli interventi di somma urgenza. Parliamo di circa 2 milioni di euro dei quali 500.000 soltanto per la frana delle Case Bruciate.
Ma non basta perché si tratta di pezze e cerotti che hanno appena consentito la riapertura delle strade, non la loro messa in sicurezza. Speriamo che entro il mese di settembre il commissario firmi il decreto per svincolare le somme necessarie. Tuttavia queste opere non si possono svolgere in tempi brevi. Serve la perizia geologica, quella idraulica e nessuno ci ha ancora indicato quale debba essere la procedura per l’assegnazione degli appalti. Soltanto per il nostro comune abbiamo valutato che occorrano 3 milioni di euro. Sono molto preoccupato perché si è perso troppo tempo. L’autunno e l’inverno non sono certo i mesi migliori per affrontare la movimentazione della terra. A seguito della messa in sicurezza avverrà la ricostruzione vera e propria con l’asfaltatura e le altre rifiniture. Pare che per il prossimo anno ci vengano raddoppiati i fondi che dovrebbero raggiungere così i 90 mila euro. Sembrano tanti ma per i nostri 92 chilometri di strade comunali fanno appena mille per chilometro. Con i costi del manto di asfalto che negli ultimi tempi sono più che raddoppiati si farà comunque poca strada.

Sappiamo che la solidarietà manifestata dopo l’alluvione da aziende, comuni e da singoli privati è stata significativa

Abbiamo raccolto quasi 140 mila euro in donazioni. Ne abbiamo da subito impegnati 50 mila per rifare i fossi e per riaprire le tubazioni degli attraversamenti stradali chiusi dal fango che si è poi seccato cementandosi in un conglomerato impermeabile. Per l’altra quota delle donazioni stiamo lavorando con la Camera di Commercio per capire come creare un fondo per le aziende.

Quale è stato il rapporto con la Provincia per le strade di sua competenza?
Ci siamo subito mossi in un rapporto diretto con la Provincia visto che, oltre alla provinciale di fondovalle, anche la strada di Prugno e quella per Zattaglia sono di sua competenza. Abbiamo capito che per la frana delle Case Bruciate era meglio che il comune si facesse carico degli importi di somma urgenza così da consentire un intervento tempestivo. Si rischiava di dilazionare troppo la riapertura della provinciale lasciando spezzata in due la valle.
Abbiamo parlato per ora soltanto delle campagne ma forse anche il centro urbano ha bisogno di qualche intervento sul lato verso il fiume.
Certo. Dopo il sopralluogo tecnico dei Servizi di Bacino stanno partendo i lavori di pulizia dell’alveo che interesseranno il tratto di fiume dalla briglia di Arsella fino al ponte del Cantone. Il consolidamento del centro urbano dal muraglione fino a via dei Mulini è una priorità.
Ma il problema grosso sta anche nella pulizia degli alvei degli affluenti minori del Senio, soprattutto a ridosso dei ponti che li attraversano. Ci sono immense cataste di legna che la potenza dell’acqua ha trascinato a valle e che ora, in caso di rovesci di pioggia, possono fungere da tappo creando rischi di erosione spondale. Speriamo che vengano attivati fondi e che il Consorzio di Bonifica sia il soggetto incaricato a queste operazioni.

A cura di Roberto Rinaldi Ceroni