TRA POLITICA E PASSIONE il saluto di Sagrini a Casola
Intervista a Giorgio Sagrini.
è notizia abbastanza recente che il nostro attuale Sindaco Giorgio Sagrini non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative di giugno. L’intento di questa intervista non è quello di tracciare un bilancio esclusivamente amministrativo, ma di ripercorrere le tappe di un’avventura umana che si è intrecciata in maniera indissolubile ai principi e ai valori espressi dai partiti in cui Giorgio ha militato, alle persone che lo hanno accompagnato nei tre mandati da Sindaco del nostro paese, alle vicende personali che hanno appunto viaggiato in parallelo con quelle pubbliche.
Partiamo dal principio. Se mi posso permettere, credo che possa interessare a molti, specialmente ai più giovani, capire che cosa suscitò in lei, ormai diversi decenni fa, la consapevolezza che la passione politica sarebbe stata la sua strada?
A attrarre la mia attenzione, interesse per la politica e a suscitarne la passione è stata la vicinanza, l’ottimo rapporto con mio babbo Duilio, soprannominato Palera, e il suo esempio, esperienza di militante politico impegnato da sempre nelle Feste de l’Unità, dove andavo con lui fin da bambino; nella diffusione consegna a domicilio tutte le domeniche mattina, de l’Unità – organo del PCI, fondato 100 anni fa, nel febbraio 2024, da Antonio Gramsci.
Il suo percorso politico è nato quando il mondo era ancora mosso da ideologie ben precise, che separavano il territorio della politica in spazi ben definiti e permettevano di individuare gli avversari all’interno della lotta democratica con una certa facilità. La sua militanza è sempre stata a sinistra. Che cosa la spinse ad abbracciare quella storia politica?
Con mio babbo, oltre all’attivismo e impegno organizzativo, condividevo la conoscenza e la valutazione dei principi, dei valori, degli ideali del socialismo, della giustizia sociale, dell’uguaglianza sociale, dell’antifascismo e della democrazia sancita dalla Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza.
Una condivisione e una vicinanza che nel 1970, quando avevo appena compiuto 14 anni, mi portò a iscrivermi alla FGCI (Federazione Giovanile comunista italiana) dove conobbi e frequentai Paolo Sangiorgi, il figlio di Mengo Zòp, e altri giovani militanti, per iscrivermi in seguito al PCI nel 1974, a 18 anni, quando Segretario della Sezione Casolana era Pietro Bellini. Nel 1973 mi impegnai con Gianpaolo Sbarzaglia e Paolo Cavina, entrati nel PCI in quegli anni, nell’avvio della pubblicazione de “IL COMPAGNO”, mensile del PCI casolano, che stampavamo con il ciclostile che avevamo in sede. Sempre con loro, e con la partecipazione di tanti altri e tante altre, casolani e casolane, palazzuolesi e riolesi, nel 1982, iniziammo la pubblicazione del mensile “il SENIO”, con centinaia di abbonati nei tre Comuni della valle.
Il suo percorso coincide con le tappe che la parte maggioritaria della sinistra ha compiuto nell’arco della storia repubblicana: PCI, PDS, DS e PD. Come ha vissuto questi cambiamenti?
Nel 1975, appena conseguito il diploma del Liceo Scientifico Severi di Faenza, a 19 anni, sono stato eletto nel Consiglio comunale, dove sono rimasto pochi mesi per diventare – nel 1976 – funzionario della CGIL, con l’incarico di Capolega della Federbraccianti e della Federmezzadri di Casola Valsenio e Riolo Terme. Un’esperienza straordinaria, quella del Sindacato, che ho proseguito nella Camera del Lavoro Territoriale di Faenza, come Segretario della Federbraccianti dal 1978 al 1983, e come Segretario della FIOM (Federazione Metalmeccanici) dal 1983 al 1987. Nel 1987, lasciati gli incarichi sindacali, sono entrato nella struttura politico-organizzativa del PCI di Faenza per diventarne Segretario nel 1988. Ho partecipato attivamente alla nascita del PDS dopo il 1989, e nel 1994, da Segretario del PDS ho partecipato in prima persona alla costruzione dell’alleanza di centrosinistra – tra le prime in Italia – che avrebbe portato all’elezione di Enrico De Giovanni, del Partito Popolare, a Sindaco di Faenza. Era l’annuncio di ciò che sarebbe stato l’Ulivo, fino alla fondazione del Partito Democratico, alla cui costituzione partecipai con convinzione e entusiasmo nel 2007.
Nel 1999, sono stato eletto Sindaco di Casola Valsenio, sostenuto da una maggioranza nata dall’alleanza tra DS (Democratici di Sinistra) e PPI (Partito Popolare) e rieletto, dalla stessa maggioranza, nel 2004, quando ho assunto anche l’incarico di Presidente della Comunità Montana – Unione dei Comuni dell’Appennino Faentino: un incarico importante che mi ha portato a contatto con le problematiche della tutela e della valorizzazione di un vasto e importante territorio collinare e montano.
Ho ricoperto, nello stesso periodo, dal 2005 al 2018 – dopo essere stato negli anni precedenti Responsabile Organizzazione della Federazione provinciale DS di Ravenna – il ruolo di Responsabile Regionale Organizzazione prima dei DS e poi, dal 2007, del PD.
Nel febbraio 2019 il PD casolano e altre componenti politiche del centrosinistra mi hanno indicato come candidato Sindaco della lista “Centro-Sinistra Uniti per Casola”. Alle elezioni amministrative del 26 maggio 2019, sono stato eletto Sindaco di Casola Valsenio con oltre il 59% dei voti validamente espressi.
Quali sono state le figure fondamentali per la sua crescita politica?
Nelle diverse fasi e occasioni dell’impegno politico e civile, cito Paolo Sangiorgi nella FGCI, Pietro Bellini nella Sezione PCI, il Sindaco Amleto Rossini, il Sindaco Gianpaolo Sbarzaglia e l’Assessore Paolo Cavina impegnati anche nella gestione de Il Compagno e de Il Senio.
E cito, in ambito faentino e provinciale, il ravennate Fabrizio Matteucci Segretario della Federazione DS e poi Sindaco di Ravenna, e il faentino Gabriele Albonetti che venne eletto Presidente della Provincia di Ravenna e in seguito parlamentare nella Camera dei Deputati.
Ma oltre che con figure appartenenti alla mia stessa parte politica, ho avuto un importante rapporto di collaborazione politica e amministrativa, con Giacomo Giacometti, l’esponente del Partito Popolare che ha sostenuto e operato per l’alleanza di centrosinistra, e che è stato 10 anni con me in Amministrazione comunale ricoprendo il ruolo di Assessore e Vice Sindaco, fino a diventare militanti dello stesso partito, il Partito Democratico, nel 2007.
Con Giacomo, che era stato sindacalista della CISL, Segretario provinciale e Segretario regionale dell’UGC (Unione Generale Coltivatori CISL) mi conobbi quando entrai nella CGIL.
L’antipolitica, condita sempre da un facile e bieco populismo, e accompagnata, ahi noi, da un generico menefreghismo nei confronti dei processi democratici sembra essersi attaccata ad una parte della popolazione. Come se ne esce?
E’ importante agire per recuperare, da chi l’ha perso, un rapporto di fiducia e rispetto per la politica e le istituzioni democratiche e repubblicane. In questo è fondamentale la qualità dell’azione di governo nazionale, e dell’azione di governo a livello locale, comunale e regionale; una qualità, attenta alle istanze sociali ed economiche, al diritto all’istruzione senza discriminazioni sociali, alla salvaguardia e rafforzamento del sistema sanitario pubblico, alla difesa del reddito e potere d’acquisto dei lavoratori e delle famiglie, al sostegno delle attività imprenditoriali di tutti i comparti economici (industria, agricoltura, commercio, artigianato, servizi…), alla giustizia fiscale ed equità fiscale…
Su tutto questo, è importante il ruolo del Partito Democratico nel costruire, dare solidità, credibilità e condivisione programmatica, a un campo politico largo che sia alternativo con successo alla destra, a livello comunale, regionale, nazionale ed europeo.
Una domanda capitale, anche se per sua natura inesauribile nello spazio di poche righe. Per generazioni gli adulti hanno costituito un esempio da seguire, se non addirittura da emulare e quindi si ingenerava nei ragazzi la voglia di partecipare, di fare militanza, di prendere parola e di spendersi in prima persona poi qualcosa, per fortuna solo in parte, si è spezzato. Oggi perché un giovane dovrebbe decidere di dedicare energie e tempo alla politica?
I motivi della decisione di oggi sono gli stessi degli anni passati e più lontani: agire, operare, impegnarsi, per una società sempre più giusta, per un futuro migliore per sé e per tutti. Per cogliere, percepire questa istanza, è fondamentale, essenziale anche il ruolo dell’associazionismo, ed è importante il ruolo della politica non solo a livello nazionale ma anche e particolarmente a livello locale e territoriale. È questo il ruolo, l’importanza che ho sempre attribuito e riconosciuto alla sede locale del partito di cui ho fatto parte. I partiti non possono avere una dimensione solo nazionale; per la partecipazione e l’impegno in attività politica è importante, fondamentale avere anche una presenza sul territorio. Oggi, l’unico Partito che è presente sul territorio con i suoi Circoli, con migliaia di iscritti e attivisti che, in ogni località, organizzano assemblee e incontri, fanno attività politica, è il Partito Democratico, dove il PD è l’unico partito che organizza le assemblee di iscritti ed elettori, le primarie per le cariche di partito e anche per le candidature nei Comuni e nel Parlamento; è il partito che promuove la partecipazione degli iscritti e degli elettori.
Al di là delle singole valutazioni politiche che possono essere effettuate sui suoi singoli mandati da Sindaco, credo che i casolani sentano con sincerità il suo attaccamento al paese, oserei dire una forma di amore. Se mi concede una libertà, questo deriva da una certa maturità che porta le persone ad attaccarsi a quanto gli è più caro, dalla consapevolezza della fragilità del nostro Comune, dalle trasformazioni che si stanno verificando?
In questi ultimi anni, in particolar modo per una piccola realtà come quella di Casola, dal sentire comune si percepisce che il Sindaco ha un compito sempre più arduo, quello di tutelare la comunità di fronte ai cambiamenti che si stanno verificando e dai pericoli che incombono. Penso al calo demografico, alla centralità del lavoro e dell’occupazione, alle risorse da intercettare per noi comuni collinari. Concorda?
Sì, concordo. È fondamentale una nuova e innovativa strategia nazionale a sostegno, supporto, dei Comuni e delle comunità delle aree interne e montane.
L’elaborazione, stesura dei bilanci di previsione negli ultimi anni ha reso evidente la pesantezza e le difficoltà della situazione e condizione dei Comuni, e in particolare dei piccoli Comuni delle aree interne e montane, per la sostenibilità delle spese correnti e di investimento. L’esplosione dei costi energetici, l’aumento del costo dei servizi alla popolazione per effetto dell’inflazione ha determinato una lievitazione delle spese correnti incompatibile con la capacità di autofinanziamento dei piccoli Comuni. Difficoltà resa ancora più drammatica dal devastante dissesto idrogeologico che ha sconvolto Casola, la Valle del Senio e la Romagna nel maggio scorso.
È quindi urgente, urgentissima e indilazionabile la necessità di adeguare i trasferimenti statali al tasso di inflazione e di sostenere con misure adeguate i bilanci degli Enti Locali.
Ai danni, ai maggiori costi del Covid si era cercato di far fronte con i ristori ai Comuni; sarebbe stato fondamentale e vitale che si fosse fatto altrettanto per contrastare l’impatto dei costi energia e dell’inflazione.
A tutto questo si aggiunge il peso crescente degli oneri finanziari… dove il peso del cofinanziamento a carico dei Comuni, aggravato dal progressivo aumento dei prezziari, pregiudica non solo l’accesso ai fondi pubblici per investimenti ma anche la prosecuzione, completamento delle opere già finanziate e avviate.
Quindi…
Riconoscimento e erogazione in tempi brevi, del 100% delle risorse per la ricostruzione delle infrastrutture comunali, della viabilità rurale, e degli indennizzi a famiglie e imprese agricole.
ristori e trasferimenti a sostegno della spesa corrente, a copertura degli aumenti di spesa indotti dall’aumento dell’inflazione e dei costi dell’energia;
• mantenimento ai Comuni montani dell’intero importo dell’IMU riscossa, che attualmente viene invece in parte trasferita allo Stato per il fondo di solidarietà: un fondo di cui i Comuni montani devono essere non i finanziatori ma i beneficiari;
• accesso ai fondi dei bandi per il 100% del valore degli investimenti ammessi a finanziamento;
• sostegno ai costi di gestione dei servizi per le famiglie: asili nido, mense scolastiche, trasporto scolastico.
Queste drammatiche problematicità sarebbe importante venissero interamente recepite nel DDL Nuova legge sulla MONTAGNA, che il Governo sta definendo.
Oltre a queste problematiche voglio segnalare altre situazioni e necessità legate a condizioni di urgenza ed emergenza, che hanno anch’esse effetti e ricadute sui bilanci comunali e sulle condizioni di vita della popolazione:
• RIGENERAZIONE URBANA, PREVENZIONE RISCHI DI CROLLO, RECUPERO IMMOBILI NEI CENTRI STORICI
Altro tema da considerare nei fondi PNRR è la rigenerazione urbana dei piccoli borghi, la prevenzione del crollo di edifici i cui proprietari, in maggior parte non più residenti nei Comuni dove sono collocate le loro proprietà immobiliari, non sono in grado di finanziare, al punto che segnalano ai Comuni la volontà di cedere gratuitamente gli immobili. Cessione non accettabile dal Comune, ovvero dall’ACER, se non potendo disporre di fondi adeguati al recupero di quegli immobili. Anche su questo versante, delicato e determinante per il futuro delle comunità locali delle aree montane, servirebbe una svolta innovativa e nuove opportunità, a sostegno della edilizia residenziale pubblica.
• ATTIVITA’ ECONOMICHE, INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, COMMERCIALI, TURISTICO RICETTIVE
Per favorire la permanenza e lo sviluppo nelle aree montane delle attività economiche dei diversi settori, è decisiva l’introduzione a livello nazionale – nel testo di legge in fase di elaborazione – di rilevanti e significativi provvedimenti di FISCALITÀ DI VANTAGGIO.
Fiscalità di vantaggio da riconoscere anche alle famiglie e ai lavoratori.
Ma non c’è solo il tema della permanenza delle attività economiche: è strategico per il futuro delle aree montane e per il contrasto dello spopolamento e la crescita della popolazione, in particolare nelle fasce più giovani, l’insediamento di nuove attività artigianali, industriali, turistico-ricettive, per le quali – con gli auspicati provvedimenti di fiscalità di vantaggio – deve poter risultare conveniente, non meno conveniente, insediarsi anziché sulla Via Emilia in collina e montagna. In questo senso è importante anche sostenere la pianificazione urbanistica e l’urbanizzazione delle aree produttive da parte dei Comuni montani.
• AGRICOLTURA,
a sostegno di ZOOTECNIA, CASTANICOLTURA, FRUTTICOLTURA, VITICOLTURA, OPERE IRRIGUE, AGRITURISMI, RECUPERO IMMOBILI, VIABILITÀ COMUNALE IN AREE RURALI
L’agricoltura è per le aree montane il settore strategico e vitale, da cui dipende non solo l’economia locale ma le condizioni di presidio, sicurezza, valorizzazione turistico-ambientale del territorio.
Il prossimo PSR dovrà assolvere in questo senso un ruolo, una funzione fondamentale.
Sottolineo l’importanza dell’introduzione nel PSR di misure, assenti nel precedente settennato:
• …a sostegno della castanicoltura (nuovi impianti, manutenzione e potatura di quelli esistenti, ripristino delle superfici franate, ecc.);
• …a favore dell’estensione della rete acquedottistica pubblica nelle aree rurali;
• ..per il recupero e la qualificazione delle abitazioni dei coltivatori diretti.
• ..per la manutenzione della viabilità rurale comunale.
Si segnala inoltre, l’importanza e il valore strategico dei bandi per le opere irrigue che saranno pubblicati nel primo trimestre 2024, con una copertura elevata fino all’80% su un tetto di spesa ammissibile di € 1,2 milioni di euro, prevedendo e favorendo anche la collocazione di impianti fotovoltaici galleggianti per abbattere i costi dell’energia a carico delle imprese agricole.
La Regione Emilia-Romagna ha attuato importanti provvedimenti a sostegno delle aree interne e montane …eliminazione IRAP, acquisto prima casa, azzeramento costo abbonamento per trasporto scolastico degli studenti degli istituti medi superiori, qualificazione delle Case della Salute e della sanità territoriale… È fondamentale che a questi importanti interventi segua un’ altrettanto importante azione del GOVERNO nazionale per una nuova, efficace e utile strategia per lo sviluppo sociale ed economico delle aree interne e montane, con i citati provvedimenti di fiscalità di vantaggio a favore di famiglie e imprese e destinando quote significative del PNRR a questa strategia con modalità burocratico-amministrative sostenibili e non pregiudizievoli.
Riflettendo attentamente sulla figura del Sindaco, carica che lei ha ricoperto per tre mandati, quali pensa debbano essere le caratteristiche necessarie per essere un buon amministratore?
Avere una precisa ed attiva identità politica; avere predisposizione e impegno per un positivo rapporto di dialogo e vicinanza con tutta la cittadinanza.
A mio parere se la politica si limita ad essere solo amministrazione del presente senza avere uno sguardo a lungo raggio sul futuro, certamente quello più prossimo, ma anche quello più lontano, finisce per essere una sterile pratica burocratica. Come si immagina Casola fra venti anni?
Per un futuro meno incerto e problematico è essenziale, a mio parere, che a livello nazionale vengano approvati i provvedimenti che ho descritto come elementi fondamentali del DDL Nuova Montagna.
Se dovesse individuare alcuni momenti che hanno segnato questa lunga parabola politica e personale, quali scegliereste?
In riferimento a questo mandato (2019-2024) e non ai primi due, esprimo una profonda amarezza per il continuo verificarsi di eventi drammatici, dannosi e devastanti: la pandemia COVID nel 2020, 2021 e 2022; l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, con le conseguenze provocate sui costi dell’energia, l’inflazione e gli oneri finanziari; l’alluvione, dissesto idrogeologico del maggio 2023 con le conseguenze che ha lasciato e che lascerà per molto tempo.
A questi eventi aggiungo un doloroso evento personale: la prematura scomparsa di mia moglie Giovanna, nel giugno 2021.
Come abbiamo già detto, la politica è fatta anche di rapporti personali e umani. A chi vuole rivolgere un pensiero?
In Amministrazione rivolgo un pensiero di profonda gratitudine e ammirazione al Vicesindaco Maurizio Nati, all’Assessore Flavio Sartoni.
Un ringraziamento che esprimo anche ai Consiglieri comunali del Gruppo Centro-Sinistra Uniti per Casola: il capogruppo e segretario PD fino a fine 2023 Gaudenzio Mancurti, Dorothee Bulling, Sara Acerbi, Marco Unibosi, Fulvio Vanetti, Mirco Poli.
…e grazie ai dipendenti comunali e ai dirigenti dell’Unione comunale Romagna Faentina.
Grazie
Intervista a cura di Riccardo Albonetti