Referendum 2025, Casola vota compatta per il Sì. Ma l’Italia resta a casa: quorum non raggiunto

In un’Italia che ha voltato le spalle alle urne, Casola Valsenio ha fatto la sua parte. Con un’affluenza del 35%, ben al di sopra della media nazionale (ferma attorno al 30%), il paese ha detto la sua sui cinque referendum proposti l’8 e 9 giugno. E l’ha detta chiaramente: sì a tutto, con percentuali nette che rispecchiano – se non addirittura anticipano – il sentire comune emerso dalle urne a livello nazionale.

Sul quesito forse più simbolico, quello sui licenziamenti illegittimi, l’85% dei votanti ha scelto il sì. Percentuali quasi identiche anche sui contratti a termine (85,2%), sull’indennità per licenziamenti nelle piccole imprese (82,5%) e sulla responsabilità solidale negli appalti (85,3%). Più articolata la questione della cittadinanza per i figli di stranieri nati in Italia, dove comunque il sì ha vinto con un solido 65,6%.

Il tutto in un contesto di partecipazione più alta rispetto alla media nazionale, ma comunque lontano dal quorum del 50% necessario per rendere validi i referendum. Risultato: tutto annullato. Nonostante la volontà chiara di chi ha votato, il responso non produce effetti.

A livello nazionale, i numeri sono molto simili: trionfo dei sì tra l’85% e l’88% sui temi del lavoro, e poco più del 65% sulla cittadinanza. Ma con un’affluenza troppo bassa per contare davvero. La strategia dell’astensione, promossa apertamente dal governo, ha funzionato. E ora il dibattito si sposta dal merito dei quesiti alla crisi dello strumento referendario, che sembra non parlare più al Paese.

Casola, nel frattempo, ha fatto la sua parte. Non solo andando a votare più degli altri, ma anche esprimendo un’opinione chiara e coerente. Anche se, questa volta, non farà la differenza.

Ulteriori dettagli al link specifico del Comune di Casola Valsenio