Fiumi e sicurezza: la società civile chiede più attenzione sul fiume e sui torrenti
Nella mattinata di sabato 18 ottobre si è svolto un breve flash mob a cura dell’associazione di volontariato Amici del Senio , cui ha aderito il Comitato Alluvionati di Castel Bolognese/bacino del Senio per richiamare l’attenzione sullo stato dei fiumi e dei torrenti ma soprattutto sui lavori che servono per mettere in sicurezza i territori che attraversano.
Nel volantino che è stato distribuito sono elencate questioni precise e puntuali ad esempio la protezione della frazione di Isola riprofilando la sponda del fiume a monte dell’ abitato, oppure il controllo dei selvatici che scavano le tane negli argini in alcune zone. Altri temi riguardano questioni più ampie come la richiesta di raccogliere il legname flottante oppure la gestione puntuale delle aree allagabili o anche il risanamento di molte briglie e chiuse danneggiate dall’alluvione.
L’evento si è svolto a Riolo perché è il baricentro dell’asta fluviale ma i temi riguardano anche il territorio montano compreso il tratto casolano del fiume. Dopo l’incontro pubblico del 15 settembre a Castel Bolognese, di cui abbiamo fatto il resoconto nel numero scorso e dopo l’incontro del 17 ottobre a Bologna dove la Regione ha incontrato i comitati degli alluvionati l’impressione è che l’attenzione sia spostata verso la pianura mentre di risorse per i problemi del dissesto in collina e montagna ne restano poche.
Se le istituzioni hanno lo sguardo che pare rivolto solo sui territori di pianura è allora la società civile e l’associazionismo che si muovono per provare a stornare quello sguardo anche verso monte.
E’ infatti una visione miope. I problemi nascono in montagna dove le precipitazioni si abbattono con forza e intensità. Se si riesce a rallentare la velocità delle piene già a monte c’è qualche speranza che gli effetti a valle non si amplifichino. Ne abbiamo avuto conferma ripetutamente fra il 2023 e il 2024.
E’ ora di pensarci. Se non ora quando?
Roberto Rinaldi Ceroni
