DOCUMENTIAMO E PUBBLICHIAMO UNA BREVE DOCUMENTAZIONE DEGLI INTERVENTI  DELLE PROPOSTE E CONSIDERAZIONI PRODOTTE DA COMPONENTI DEL GRUPPO DI STUDIO SUI PROBLEMI DELL’ASP PERVENUTECI PRIMA DELLA APPROVAZIONE DEL NUOVO STATUTO DA  PARTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CASOLA.

 

  1. 1)       Comunicazione ai membri del Gruppo di Studio su ASP e ad alcuni Consiglieri Comunali inviata da Righini dopo la riunione del Gruppo di Studio del 27/10/2014
  2. 2)       POPOSTE DI EMENDAMENTI ALLO STATUTO ED ALLA CONVENZIONE PERVENUTE DA GIACOMO GIACOMETTI  (Componente comitato comunale di Casola) 
  3. 3)       PROPOSTE DI EMENDAMENTI ALLA BOZZA DI STATUTO DELLA A.S.P. DELLA ROMAGNA FAENTINA E DELLA CONVENZIONE TRA I SEI COMUNI SOCI E LA STESSA A.S.P. PERVENUTE DA MORINI ROBERTO ( Componente del Comitato Comunale di Casola)

Carissimi, ieri sera su richiesta di Roberto Rinaldi Ceroni si incontrato il gruppo di studio sui problemi dell'ASP per esaminare la bozza del nuovo statuto che il Consiglio Comunale di Casola dovrebbe approvare questa sera. Sono emerse tanti seri appunti e perplessità su temi importanti economici (ad esempio manca ancora un serio studio di sostenibilità economica per alcune realtà i cui servizi verranno tutti esternalizzati -vedi ad esempio Casola), sulla definizione del patrimonio disponibile e quello indisponibile, il ruolo dei comitati comunali che appare solo un contentino di facciata, dato che, a parte una loro mera consultazione senza alcun vincolo, non hanno alcuna seria funzione. Ma soprattutto la parte più problematica e seria si profila quella del peso di rappresentanza dei vari comuni all'interno dell'Assemblea dei soci.
L'ipotesi che è prevista nella bozza dello statuto prevede che la rappresentanza sia basata sui parametri del Patrimonio, dei Servizi e della Popolazione. In tal caso, senza alcun correttivo la rappresentanza di Faenza
sarebbe addirittura del 52,37% (Casola ad esempio avrebbe una rappresentanza
irrisoria del 5,63%). Poichè per l'approvazione degli atti è prevista una maggioranza di quote del 66,67% a Faenza basterebbe accordarsi con Brisighella o Castel Bolognese, a seconda delle circostanza per approvare
tutti gli atti; in ogni caso da sola, avendo il 52,37% potrebbe impedire l'approvazione di qualsiasi deliberazione che non gli andasse a genio.
Morini ha a suo tempo avanzato una ipotesi di diversa suddivisione delle quote di rappresentanza introducendo anche una percentuale di quota di rappresentanza da assegnare a tutti i comuni, indipendentemente dal Capitale, Popolazione e Servizi conferiti, ma a solo titolo di
partecipazione, che stabilirebbe un più giusto equilibrio all'interno della Assemblea dei soci.
Allego alla presente la tabella proposta da Morini in modo che abbiate la possibilità di consultarla e di poter discutere della faccenda anche (per chi c’è) in seno al Consiglio Comunale.
Anche Giacometti ha avanzato una serie di proposte di modifica allo statuto che ugualmente allego alla presente perchè possiate prenderne visione. A proposito delle quote di rappresentanza Giacometti rileva che nella proposta di Morini il Comune di Riolo, che non conferisce ne' capitale, ne' servizi, potrebbe essere troppo favorito. Questo aspetto però potrebbe venire corretto lavorando sulla quota di rappresentanza assegnata per la pura partecipazione diminuendola appunto per i comuni che non conferiscono nulla e distribuendo la differenza agli altri comuni sulla base della percentuale complessiva raggiunta.
Allego anche le proposte di modifica avanzate da Giacometti così che possiate esaminarle ed avere maggiori informazioni per il Consiglio Comunale di questa sera.
Saluti carissimi Alessandro Righini a nome del Gruppo di Studio sui problemi dell'ASP.
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PROPOSTA EMENDAMENTI ALLA BOZZA DI STATUTO

 ART. 2 -  Sede Legale a Faenza . Sede operativa a Castelbolognese

ART – 4 comma 4  :   Aggiungere a rafforzamento dell'art 8 -comma 5  “ Può partecipare con quote di minoranza ad iniziative sociali promosse da privati che siano conformi agli indirizzi del Piano di zona dei servizi sociali.

 Art. 10 – Riportare a Statuto il diritto dei comitati di esprimere pareri che siano vincolanti. Almeno su determinate materie.

Rendere il parere entro 30 giorni dalla richiesta .

 NOTE  :   Prima di passare alla fase definitiva della Costituzione della nuova ASP e prima che ne discutano i Consigli Comunali, sarebbe opportuno prevedere una fase di informazione e consultazione almeno del volontariato sociale se non di tutta la

popolazione.

Occorre evitare di fare prevalere l'opinione che nel campo dei Servizi sociali si diventa succubi di Faenza . Perciò nella stesura di ogni atto occorre tenerne conto.

Sarebbe opportuno non accelerare i tempi di costituzione anche se non vengono  rispettati quelli indicati dalla Regione. Dalle informazioni che arrivano risulta che anche altri territori NON HANNO FRETTA!

Non vorremmo essere gli apripista di una frettoloa riforma che va fatta, ma con tutte le attenzioni che servono.

 PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELLA CONVENZIONE TRA I COMUNI

 ART. 3 -Comma  3-  4 :  Introdurre  il --”parere vincolante “ del Comune di provenienza del patrimonio da alienare . Analogo parere vincolante anche per i Comitati Comunali .(almeno su alcuni punti)

AGGIUNGERE : Qualora alla proposta del CDA venga dato parere negativo del Comune e/o del Comitato , Il CDA stesso potrà chiedere di aprire un tavolo di confronto-  che coinvolga anche il Consiglio Comunale per illustrare le finalità  del ricavato dalla proposta alienazione

 ART. 4 e 5 Attivare un metodo di definizione della rappresentanza che renda più difficile  la prevalenza di due comuni rispetto agli altri quattro. (Il metodo proposto da MORINI può essere una base di partenza  che va però corretta ad evitare una evidente eccessiva penalizzazione di Faenza ed una eccessiva rappresentanza a Riolo Terme

 ART. 8  - I contratti di servizio nella loro stesura definitiva dovrebbero trovare il consenso del Comuni interessati al servizio oggetto di convenzione e dei rispettivi Comitati Comunali.

 ART. 12 -14  - il  CDA dovrebbe trovare composizione sulla base dell'esempio B proposto in bozza( Faenza – CB -Sol.- e/Sub Zona  montana-

La composizione dei Comitati Comunali fatta di 5 membri. Nella regolamentazione per il funzionamento  andrebbe previsto  un coordinamento di distretto  dei 6 comitati comunali

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STATUTO

Art. 3 comma 2) – Propongo di cancellare il seguente periodo: “nell’ambito delle norme e dei principi stabiliti dalla legge regionale e delle successive indicazioni regionali”

CONVENZIONE

Art. 4 – Quote di rappresentanza - Propongo di modificare il secondo comma nel seguente modo:

La quota di rappresentanza in seno all’Assemblea degli enti pubblici territoriali soci è determinato sulla base dei seguenti criteri:

- 50% è attribuito in parti uguali fra i Comuni soci;

- Il restante 50% viene così determinato:  (fermo il resto)

RICALCOLO QUOTE DI RAPPRESENTANZA SECONDO I PARAMETRI DA ME PROPOSTI

   
   
                     

COMUNE

50%

50%

TOTALI

   

Parti

45%

51%

4%

   

uguali

Patrimonio

Servizi

Popolazione

Precedente

Nuovo

   

Brisighella

 

9,56

 

8,43

 

0,35

 

18,34

     

8,33

 

4,78

 

4,22

 

0,18

 

17,50

   

Casola Valsenio

 

1,75

 

3,76

 

0,12

 

5,63

     

8,33

 

0,88

 

1,88

 

0,06

 

11,15

   

Castel Bolognese

 

5,15

 

9,77

 

0,43

 

15,35

     

8,33

 

2,58

 

4,89

 

0,22

 

16,01

   

Faenza

 

26,43

 

23,30

 

2,64

 

52,37

     

8,33

 

13,22

 

11,65

 

1,32

 

34,52

   

Riolo Terme

 

0,00

 

0,00

 

0,26

 

0,26

     

8,33

 

0,00

 

0,00

 

0,13

 

8,46

   

Solarolo

 

2,11

 

5,74

 

0,20

 

8,05

     

8,33

 

1,06

 

2,87

 

0,10

 

12,36

   

TOTALI

 

45,00

 

51,00

 

4,00

 

100,00

     

50,00

 

22,50

 

25,50

 

2,00

 

100,00

   
                                     

 

Le suddette proposte sono state formulate dal sottoscritto nell’incontro di ieri 8 settembre - convocato dal Presidente dell’A.S.P. “Solidarietà insieme” - fra il Comitato Comunale di Casola Valsenio con il delegato al welfer nella Giunta dell’Unione della Romagna Faentina ed il direttore delle A.S.P. “Solidarietà Insieme” e “Prendersi Cura”.

Casola Valsenio, 9 settembre 2014                                                               Roberto Morini

                                                                                                         (componente del Comitato Comunale)

 

 

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  1. 4)      LETTERA AL SINDACO PERVENUTA DA GIACOMO GIACOMETTI PER CONOSCENZA AL GRUPPO DI STUDIO
  2. 5)       BREVI RIFLESSIONI FINALI DI ROBERTO RINALDI CERONI SULLA NASCITA DELLA NUOVA ASP

A Nicola Iseppi – Sindaco -  e a  Matteo Mogardi - Assessore Servizi Sociali

p.c. A Rinaldi Ceroni Roberto – Pres.Asp Sol  - Ai componenti del comitato cittadino della ASP Solidarietà Insieme - A Righini Alessandro Coordinatore del Gruppo di Studio sulla riforma delle ASP del Territorio Faentino

Il Consiglio Comunale di Casola Valsenio ha di recente approvato i documenti propedeutici alla costituzione di una unica Azienda di Servizio alla Persona che supera le due Aziende precedenti ( Prendersi cura di Faenza – Solidarietà Insieme di Castel Bolognese) nate nel 2008 a seguito di un riordino delle Opere Pie che era previsto da una legge Statale e da una Regionale conseguente a quella.

Approvando la Convenzione tra i sei Comuni del Faentino e la Bozza dello Statuto della futura ASP della Romagna Faentina , che dovrebbe essere operativa dal 1 Gennaio 2015 , viene nel concreto annullata la autonomia funzionale delle due Azienda precedenti.

Si conclude con ciò quindi anche l'operato dei Comitati Comunali nominati dai Sindaci con il compito specifico di essere vigilanti sull'andamento operativo della ASP.

Almeno per quanto mi riguarda ritengo esaurito l'incarico affidatomi dal Sindaco di Casola.

Nel lasciarlo credo doveroso riferire a grandi linee alcune impressioni generali sul funzionamento della Nostra Casa Protetta ed alcune considerazioni sul futuro della stessa e dell'insieme dei servizi sociosanitari nel nostro Comune.

Un giudizio sull'operato del comitato cittadino non spetta ai suoi membri, ma alla Amministrazione Comunale, agli utenti ed alle famiglie, al personale della struttura ed a tutta la cittadinanza interessata .

A me preme solo esprimere un apprezzamento che coinvolge la Amministrazione , la Direzione e tutto il Personale. La nostra Casa Protetta è un bene prezioso da salvaguardare nella qualità e nella sua dimensione attuale non escludendo possibilità di un allargamento dell'operato verso nuovi bisogni che dovessero emergere nel territorio.

Un secondo punto che è fondamentale è mantenere il radicamento della struttura nella Società Casolana. La Storia, dalle origini pluri secolari fino alle vicende legate alle trasformazioni degli ultimi anni ,  non va trascurata ne oscurata anche a fronte dell' emergere di nuove esigenze sociali che portano la politica a dover compiere scelte di aggregazioni che a volte possono apparire perfino innaturali.

E'anche a partire da questi valori della tradizione che deriva la constatazione che detta perplessità il percorso seguito dai Sindaci della Unione dei Comuni Faentina verso la Costituzione della ASP unica del territorio.

E' prevalsa nella politica regionale , poi in quella locale , una visione burocratica ,accentatrice e verticistica che non ha soddisfatto molti dei protagonisti del mondo dei servizi sociali. In alcuni casi si è verificato sconcerto ,in altri casi si è sentita la mancanza di un serio esame delle motivazioni vere che portavano a quella scelta che è sembrata essere ineludibile senza conoscerne a fondo il perchè.

I Bilanci, le covenienze , i risparmi , gli investimenti , il destino delle strutture in essere, le possibilità di futuri sviluppi, la capacità di accedere a risorse anche non tradizionali non hanno trovato sufficienti momenti di discussione per arrivare a solide con a soluzioni largamente condivise .

E' mancato in sostanza un progetto dal cui esame e dal confronto con il volontariato sociale ed i cittadini emergesse chiara l'esigenza di una unica ASP .

Restano in sospeso tante domande a cui a tutt'oggi non c'è risposta definita . Resta dunque un senso di incertezza , soprattutto se si ha a mente che fra due mesi ci sarà la completa attuazione dell'accreditamento delle singole gestioni dei servizi che potrebbe avere qualche sconvolgimento nella gestione delle singole strutture e nei servizi sociali locali.

Tutte queste considerazioni sono state oggetto di un confronto anche dentro al Comitato di studio sulla riforma delle ASP formatosi nel 2013 tra i cittadini e le Associazioni di Casola – Brisighella - e Castel Bolognese.

Le obiezioni e le critiche emerse anche in quella sede non sono dovute ad un campanilismo esasperato , sono piuttosto dettate dalle incertezze sopra descritte e da una sorta di fatalismo sul destino delle strutture , sopratutto di quelle di periferia,e più in generale sui Servizi Sociali . Prende corpo pericolosamente il rifiuto a sfidare il nuovo e non prende vigore invece la volontà a  cogliere le opportunità e gli spazi di protagonismo che pure ci sono nell'atto di Convezione tra i Comuni e nello Statuto-

Quello che deve preoccupare è dunque anche il prevalere nell'opinione pubblica del pensiero di coloro che sono contrari ad ogni riforma a prescindere . Un pensiero che fa presto a sfociare nel qualunquismo .

Per questo sarebbe doveroso un supplemento di discussione avendo sottomano un progetto che delinei il futuro della Nuova ASP della Romagna Faentina

Se ciò non sarà possibile , sarà allora ancora più necessario attrezzarsi presto in ogni Comune per non essere impreparati alla partecipazione e per essere protagonisti nel confronto sulle scelte della nuova gestione.

Protagonisti dovranno essere le Associazioni di Volontariato, il Comitato di studio che dovrebbe restare come struttura perenne, tutto il personale addetto e non ultimi i famigliari degli utenti dei servizi.

Se resta il rammarico per essere giunti ad una riforma non sufficientemente motivata e discussa, che potrebbe divenire un qualcosa di estraneo alla predisposizione alla solidarietà della gente casolana , resta tuttavia da confidare sul cosidetto “ottimismo della ragione “ ed essere convinti che la politica saprà correggere gli eventuali errori commessi e contare che ci sia l'impegno forte e deciso della Amministrazione Comunale supportato dal protagonismo della cittadinanza casolana.

Non sarebbe utile rimpiangere il passato né si può pensare che la riforma chiuda ogni possibilità di attiva partecipazione per migliorarne l'impatto sul territorio-.

Giacomo Giacometti 29 ottobre 2014

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La nuova ASP distrettuale nasce con troppi elementi di incertezza che qui proviamo a riassumere.

Il primo dato di assoluta evidenza è che il volume di entrate subirà una contrazione di circa un terzo del volume  delle due ASP attuali. Dal primo gennaio 2015 infatti i servizi residenziali per anziani di Brisighella, Casola e una parte di quelli di Faenza, per effetto delle norme regionali sull'accreditamento, saranno per intero gestiti dalla cooperativa In Cammino.

La cooperativa dovrà rimborsare una quota che comprende tutte le voci di remunerazione dei fattori che l'ASP cederà ma questa quota è tuttora incognita poichè le trattative non sono ancora iniziate.

E' quindi un'azienda che nasce da un atto politico dei Sindaci e non da un  maturo e solido impianto contabile e amministrativo.

E' un'azienda che nasce senza poter garantire un quadro occupazionale chiaro soprattutto per i dipendenti del settore amministrativo. Infatti se accettiamo per valido il rapporto suggerito dagli esperti di gestione di un milione di entrate per ogni impiegato qui siamo in presenza di una quota di esuberi.

E' un'azienda che nasce senza poter garantire una politica tariffaria chiara e per le famiglie degli anziani assistiti è invece importante sapere se le rette fin qui praticate dall'ASP Solidarietà Insieme si manterranno sugli attuali livelli.

Roberto Rinaldi Ceroni

 

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