QUATTRO ANNI IN SUD AMERICA

Nel 2015 la casolana Romina Cocca decide di partire per il Sud America. <<Dopo la laurea in Economia Sociale – afferma Romina – mirata a lavorare come cooperante in zone come il Sud America, l’Asia o l’Africa, sono stata scelta per lavorare in Perù, a Chimbote. Lì per un anno ho accompagnato una decina di ragazzi nello sviluppo di una cartiera, in cui fabbricano carta fatta a mano con fibre di cotone.>> La “papeleria” è nata per poter dare lavoro ai ragazzi di periferia con condizioni più disagiate; Romina, durante il primo anno all’estero, ha aiutato nella gestione e nella vendita. <<Il problema più grande di questa cartiera era che i ragazzi non avevano un capo che li gestisse e che controllasse la commercializzazione, – spiega Romina – quindi il mio lavoro consisteva nell’aiutarli a trovare sbocchi commerciali.>> Dopo un anno a Chimbote, Romina si sposta a Lima per gestire l’organizzazione di un concorso di pittura ad acquerello. Grazie a questa esperienza, ha avuto la possibilità di girare e visitare quasi tutto il Perù. <<Un’esperienza, quella in Perù, di due anni bellissimi. – afferma – Città stupenda e gente di cuore.>> Durante questi due anni, Romina ha fatto una vacanza in Bolivia, dove ha conosciuto il suo attuale compagno Adriàn, musicista argentino. Quando decidono di mettersi insieme, Romina abbandona il lavoro ed inizia a viaggiare insieme a lui. Con solo uno zaino in spalla, partono all’avventura per il continente. <<Ci siamo trovati a fare di tutto durante il nostro viaggio, come aiutare nei mercati, caricare e scaricare la verdura, aiutare a dar da mangiare ecc.>> Si imbarcano in Ecuador, percorrono tutto il fiume e vanno in Amazzonia per un anno, dove vivono una vita molto umile e semplice. <<In Amazzonia ci sono pochissimi punti in cui ci si può connettere con il telefono; le persone sono molto più semplici: siamo stati ospiti in alcune comunità aborigene e abbiamo vissuto in tenda>> – spiega Romina. Abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio di un anno in Amazzonia per conoscere il mondo delle piante, dal momento che la gente le usa moltissimo: la loro vita è tutta legata al ciclo delle piante.>> Oltre che in Amazzonia, i due ragazzi vanno nelle Ande dove imparano a suonare alcuni strumenti tipici. Durante le varie tappe del viaggio concepiscono il loro bimbo di ormai 17 mesi, così, invece di proseguire e andare fino in Messico, pensano di andare in Argentina dove c’è la famiglia di Adriàn. <<E’ rimasta in noi la voglia di crescere musicalmente – continua Romina – quindi cerchiamo sempre di suonare per avvicinarci sempre più alle sonorità andine. Adesso, per esempio, suoniamo delle canzoni dei Beatles o dei Rolling Stones con gli strumenti tipici delle Ande. Ho deciso di partire spinta dalla forte curiosità verso questo mondo così diverso dal nostro, ascoltando i racconti del mio professore all’Università. Sono stata in Sud America con una grande determinazione che avevo maturato già da tempo. All’inizio è stato impattante, ci sono stati momenti difficili in cui ero triste, ma pian piano le cose sono migliorate. E’ un’esperienza che consiglio, soprattutto in quei momenti in cui ci si sente disorientati.>> Viaggiare, e specialmente da soli, aiuta in tantissime cose: impari a conoscere meglio te stesso, si è totalmente liberi di prendersi del tempo e fare ciò che più ci piace. Parti da solo, ma poi torni con tante nuove conoscenze e amici. Romina e la sua famiglia sono tornati a Casola a giugno, ma hanno intenzione di ripartire; sono rimasti affascinati soprattutto dalla cultura indigena: mamme di corporatura molto robusta, con i gonnelloni e le trecce nere, mercati con frutta e verdura colorati, le loro bevande tradizionali e le usanze di queste popolazioni. Probabilmente l’anno prossimo partiranno per il Centro America. Auguriamo a Romina che possa intraprendere un altro viaggio bello e avventuroso come il precedente e che abbia la possibilità di fare nuove esperienze e conoscenze insieme alla famiglia, continuando a coltivare la passione per la musica.

Enrica Dalla Vecchia