CANTARMAGGIO
Anche quest’anno la compagnia dei Maggiaioli ha portato le sue cante dialettali nelle campagne casolane. Un tempo si andava a cantare in ogni aia perché dappertutto c’era sempre una luce che si accendeva all’arrivo dei Maggiaioli; si veniva accolti con simpatia dalle famiglie degli agricoltori cui erano rivolte le strofe propiziatorie del canto. Da allora le nostre campagne però si sono ineluttabilmente spopolate e le famiglie contadine sono rimaste poche e sparse. Rinata nel 2022 sotto la direzione del maestro Eolo Visani coadiuvato dal giovane maestro Giacomo Ricciardelli, la compagnia dei Maggiaioli è un gruppo misto per età e provenienza. Li accomuna l’attenzione per le radici della musica popolare della nostra terra e per il desiderio di reinterpretare la tradizione del Cantamaggio in uno stile adeguato ai tempi cambiati e cioè dedicando la serata a uno stare insieme delle persone nello stile della condivisione. La parola compagnia viene dal tardo latino e significa letteralmente “mangiare il pane insieme” da panis, pane col prefisso con, insieme. In realtà ai Maggiaioli nelle loro scampagnate serali e notturne non viene offerto solo pane ma ogni sorta di vivande dolci e salate annaffiate da vini schietti e di qualità. Nell’impostare il programma della serata dell’ultimo giorno di aprile quest’anno i Maggiaioli hanno lanciato un’idea che ha trovato accoglienza e favore: si è proposto al pubblico affezionato delle parrocchie più abitate l’idea di aggregarsi presso un cortile spazioso e festeggiare così insieme l’arrivo del mese di maggio. Baffadi ha già una sua piazzetta e lì i Maggiaioli hanno fatto festa insieme ai suoi abitanti, per Prugno ci si è trovati davanti alla canonica, per la parrocchia di Valsenio il punto di incontro è stata la grande aia della Canova mentre per Renzuno si è cantato nel cortile della casa di Roberta e Sergio che avevano radunato attorno al falò un folto e allegro gruppo di amici. Così il Cantamaggio è diventata un’occasione per ritrovarsi appunto in compagnia e dove, fra un bicchiere, una strofa e un assaggio di vivande, scambiare saluti, chiacchiere, opinioni. La tradizione del Cantamaggio prevede anche che all’auspicio canoro si accompagni un’offerta in denaro che viene devoluta per un’opera o un’associazione benefica. Le offerte di quest’anno sono state dedicate allo IOR, l’istituto oncologico romagnolo, che grazie alla generosità del pubblico hanno raggiunto un totale di € 490,00. Va detto che a questa cifra ha contribuito anche il pubblico della festa di Borgo Rivola del primo maggio dove i Maggiaioli, grazie alla loro fama che ormai trascende i confini comunali e all’alto livello musicale raggiunto (sic), erano stati invitati dalla locale Pro loco. Successo, va detto, frutto anche di prove assidue svolte nella sala polivalente la cui gestione è stata affidata dal comune alla Lega del Suono Buono APS.