EMOZIONI DAL CIELO

Quando è arrivato l’elicottero inizialmente avevo un po’ di paura perché temevo che il mio cucciolo di cane scappasse dallo zaino e saltasse giù ed ero dispiaciuto all’idea di dover lasciare la mia casa in fretta e in furia.
Quando siamo atterrati a Casola e ho visto che c’erano tante persone ad accoglierci ero più sollevato.
Vedere tutte le frane dall’alto è un disastro indescrivibile.
Ci avevano detto di portare il minimo indispensabile e io ho scelto di portare con me la mia racchetta da tennis, quella non potevo proprio lasciarla a casa!
Leonardo, 12 anni

Dopo due giorni senza luce e senza acqua io non vedevo l’ora di lasciare una zona “rossa” per raggiungere il centro del paese dove sicuramente la situazione sarebbe stata più agevole.
Quando però ho visto arrivare l’elicottero ed è stato il momento di salire con mia figlia adolescente a braccetto e il mio bimbo neonato in braccio, vedendo il mio compagno e i miei genitori che rimanevano a Baffadi sono stata persuasa da un po’ di angoscia, avrei voluto piangere, ma ho tirato fuori tutta la forza che avevo.
Vedere Casola dall’alto, sbucciata come fosse una banana, non è per niente piacevole, da terra non ci si rende conto dell’entità del disastro.
La polizia a bordo dell’elicottero mi ha chiesto il permesso di farci una foto con il loro cellulare perché mio figlio era il bimbo più piccolo che avessero mai trasportato. Questa cosa mi ha fatto sorridere, non eravamo noi a fotografare loro per lo stupore e la novità di viaggiare in elicottero, ma loro a fotografare noi stupiti ed emozionati quanto noi nell’avere un bimbo così piccolo a bordo da portare in un posto sicuro.
Giada

Ero rimasto solo a casa perché i miei genitori e mia figlia erano sfollati in elicottero qualche ora prima. La mia intenzione era quella di scendere a piedi il giorno successivo. Poi ho cambiato idea, ho pensato che sarebbe stato più saggio scendere in elicottero quando ho visto che le previsioni meteo del giorno successivo erano peggiorate, e per di più avevo un ginocchio che mi faceva sempre più male.
E così ho preparato una borsa con le mie cose in fretta e furia, e quando sono uscito di casa ho visto che un elicottero stava volando sopra di me. A quel punto io ho alzato la borsa mostrandogliela per fargli capire che ero pronto per essere caricato al volo e sono corso in macchina fino al punto di atterraggio, loro hanno aperto il portellone e mi hanno fatto salire. Si può dire che ho fatto l’autostop all’elicottero!
Appena salito in elicottero ho provato una sensazione di grande sollievo e gratitudine, la stessa che avevo provato quando avevo fatto salire i miei genitori e mia figlia.
Il volo è stato velocissimo, ho avuto giusto il tempo di dare uno sguardo dall’alto a quella maledetta frana e siamo atterrati subito a Casola.
L’equipaggio era davvero molto concentrato sul proprio lavoro, solo uno di loro quando sono salito mi ha fatto un cenno per chiedermi se ero solo o se ci fosse stato qualcun altro con me.
Filippo

 

Non vedevo l’ora di salire in elicottero, lo aspettavo dal giorno prima e finalmente era arrivato! Non è atterrato, ci hanno fatto salire con il verricello.
Ho viaggiato con la mia mamma e il mio nonno.
Ci avevano detto che appena arrivava l’elicottero dovevamo essere pronti, per questo avevamo già il giubbotto e lo zaino da tante ore.
Iacopo, 5 anni