Le Suore DOROTEE ringraziano
Riportiamo con piacere una lettera inviata da Roma da suor Ritalberta (archivista storica dell’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea) a Sandra Landi per ringraziare Lo Spekkietto , anche a nome della Madre Generale e di tutte le consorelle, per l’articolo sulla “Fabbrica delle suore” pubblicata nel numero scorso
ISTITUTO DELLE SUORE MAESTRE DI SANTA DOROTEA
Roma , 30 Novembre 2019
Carissima Sandra,
ancora un cordialissimo grazie per la rivista “Lo Spekki(ett)o” che mi hai mandato.
Anche la madre generale e le consorelle hanno letto con piacere l’articolo “ La fabbrica delle Suore”, che rievoca un periodo importante vissuto dalle nostre suore che erano a Casola e altrettanto importante per le tante ragazze del paese o delle frazioni circonvicine che frequentavano i laboratori di maglieria o confezione.
Da parte nostra favorisci porgere un grazie e complimenti all’autore Alessandro Righini che abilmente ha descritto i vari passoggi, i cambiamenti che le diverse situazioni imponevano o suggerivano, per l’efficcienza di un lavoro sempre più qualificato, che rappresentava a quel tempo l’unico impiego e risorsa per quelle ragazze.. Con il nome delle ditte accreditate è bello rileggere il nome delle suore impegnate a mantenere i contatti e ad essere puntuali nelle consegne.
Come in uno sceneggiato, fra la monotonia o la stanchezza che a volte poteva esserci, si coglie il trascorrere di giornate “condite” da piccoli gesti e momenti conviviali, di altri allegri, anche con “birichinate” dopo le quali le ragazze “si spanciavano dalle risate”. E tutto il racconto, pur nella realtà di una normale disciplina, mette in risalto l’aspetto positivo vissuto dalle solerti lavoratrici, convalidato dalla immutata riconoscenza che conservano – come asserisce Giordana Visani – la quale ancora oggi si commuove a rievocare quel tempo della sua giovinezza.
Il sacrificio specialmente di quelle che venivano da lontano, le ammonizioni che qualche volta ricevevano …. per sbagli o altro, erano ricompensate dall’accrescimento di bravura-esperienza-promozione che portava alcune a diventare anche insegnanti delle nuove reclute. Era poi una ben meritata soddisfazione per tutte, con l’apprendimento di un mestiere che desse significato alla loro femminilità, ottenere un compenso per soddisfare le necessità del momento, aumentare la dote e così permettersi di sognare un bel matrimonio.
Lo stare insieme favoriva anche una crescita umana-sociale, in più trovandosi in una casa di suore non poteva mancare la nota spirituale che influiva mirabilmente nella loro formazione. Quindi nell’insieme, per la “fabbrica” delle suore emerge un clima di gioia , di soddisfazione, di riconoscenza. E penso che rievocare questa presenza dorotea faccia onore ai Casolani perché entra nel vivo della storia di tante loro famiglie.
Bene la riproduzione delle foto, nerlla quali si compiaceranno le Signore di oggi rimembrarsi, come a noi fa piacere vedere suor Lucamaria.
Ciao e ancora grazie con affetto.
Sr. Ritalberta