LUOGHI PER GLI EVENTI tensostruttura e centro storico

Rivolgiamo alcune domande alla giunta comunale riguardo la tensostruttura che da circa un anno ospita eventi e manifestazioni casolane.

Era da molto che si attendeva una struttura fissa e sappiamo che molto si è discusso per trovarne la giusta collocazione.

 

1 – Una delle questioni che hanno infiammato di più le discussioni dei casolani durante la stagione estiva è stata quella della tensostruttura collocata nello spazio dell’ex palestra. Una struttura che ha decisamente giovato a tutte quelle associazioni che hanno organizzato eventi perché ha snellito e alleggerito il lavoro dei volontari e ha ridotto le spese.  Innegabile però che la scelta di collocare quella struttura in uno spazio leggermente marginale ha tolto vita al centro storico, evidentemente già in difficoltà. Più di una volta l’impressione che si aveva passeggiando era che in paese non ci fosse nulla, mentre in realtà le feste sono andate piuttosto bene.

 

Se ne è indubbiamente parlato. Alcune valutazioni sono state critiche ma, parlando con le persone, ascoltando i commenti e le valutazioni di chi ha partecipato agli eventi e alle manifestazioni, si è colto un ampio apprezzamento per la struttura, per le sue caratteristiche e anche per la sua collocazione, a 50 metri da Via Roma, nelle immediate vicinanze del centro e di piazza Oriani.

I vantaggi di una simile struttura sono evidenti, per il notevole abbattimento di costi e, non di meno, per il minore carico di lavoro che deve gravare sui volontari delle diverse associazioni, e principalmente della Pro Loco, che si impegnano nell’organizzazione delle manifestazioni casolane. E quelle risorse risparmiate, economiche e di ore di lavoro, possono essere rivolte al miglioramento dell’offerta turistica, della qualità degli eventi. Eventi che, a nostro avviso e ad avviso anche della Pro Loco, devono avere come luogo dedicato e privilegiato le vie centrali del paese e le due piazze. E’ quel che si è fatto e ancor più si dovrà fare con la Festa del Tartufo primaverile (marzo), la Festa di Primavera (aprile), Erbe in Fiore (maggio), Pistoni e Maccheroni (maggio), Notte Viola (giugno), Casola è una favola (luglio e agosto), Casola Vintage (agosto), Festa dei Frutti Dimenticati (ottobre).

 

2 – Che il tendone tolga anche valore simbolico alla piazza, quindi al luogo storicamente deputato all’incontro pubblico tra le persone, è stato ben evidente già per la premiazione della sfilata dei carri durante la festa di Primavera. Una scelta economicamente vantaggiosa perché ha permesso alla Pro-Loco (che organizza la Festa) di lavorare molto, ma che ha sottratto spazio e valore alla dimensione pubblica di un evento che coinvolge tutta la cittadinanza. Penso che sia difficile sostenere il contrario.

 

Francamente non penso che il “valore simbolico” della piazza, di luogo “deputato all’incontro pubblico tra le persone” dipenda dalla presenza di una cucina e di un tendone. Presenza che, oltre tutto, creava problemi allo svolgimento delle attività mercatali che tradizionalmente si svolgono in quella piazza il martedì e il venerdì.

In ogni caso è necessario e importante valorizzare il ruolo, la funzione della piazza nell’ambito degli eventi e delle manifestazioni che si svolgono in paese, con riferimento – in particolare –  alle attività che possono essere ospitate, che possono svolgersi in piazza Oriani, come già è avvenuto, da ultimo, con la Festa dei Frutti Dimenticati 2019.

 

3 – L’ultima domanda nasce da un ragionamento molto semplice però piuttosto logico; se il baricentro di molte manifestazioni si sposta sull’area della tensostruttura ovviamente questo va a discapito del centro. Come è possibile allora mantenere l’anima e la vita delle piazze?

 

La struttura in questione, la tensostruttura, per la sua collocazione nelle immediate vicinanze delle vie e delle piazze centrali, non ostacola e non impedisce il miglior utilizzo del centro casolano come luogo di svolgimento di eventi e manifestazioni. Per quanto riguarda, poi, l’esigenza di “rianimare” il centro storico, è certamente funzionale a quell’obiettivo non una cucina in piazza Oriani ma prevedere, programmare lo svolgimento di un maggior numero di eventi e manifestazioni in quella parte del paese, nelle vie e nelle piazze centrali.

Ma non mi nascondo, non ci nascondiamo, che tutto questo non basta: c’è la necessità di una nuova politica, di una nuova strategia, a sostegno e a supporto delle attività economiche e imprenditoriali, della permanenza della popolazione nelle aree interne e montane. Quello del futuro delle aree interne e montane, delle comunità che vivono e lavorano nell’Appennino – con tutte le rilevanti implicazioni di ordine ambientale, sociale ed economico – è un problema, un tema di rilievo nazionale e come tale va affrontato.

Noi, cerchiamo di fare la nostra parte, insieme alla Regione, per mantenere il livello dei servizi alla popolazione, per una qualità della vita sempre migliore, per il lavoro.

Questi obiettivi, l’esigenza di una nuova strategia regionale e nazionale per le aree interne e montane, fondata – tra l’altro – sulla “fiscalità di vantaggio” per chi fa impresa e vive nei territori montani, li abbiamo indicati in un ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Casola Valsenio, che abbiamo inviato alla Regione, al Parlamento, al Governo e a tutti i Comuni montani della Regione perché lo condividano e lo facciano proprio.

Va nella direzione che abbiamo auspicato in quell’ordine del giorno il recente provvedimento della Regione Emilia-Romagna per il dimezzamento dell’IRAP per le imprese commerciali e artigiane, per i lavoratori autonomi che operano nei Comuni interamente montani come Casola, che è l’unico Comune interamente montano della Provincia di Ravenna.

Provvedimento che, lo auspichiamo con forza, deve essere il primo di una serie di azioni analoghe; azioni che maggiormente potranno realizzarsi con l’autonomia differenziata che la Regione Emilia-Romagna ha chiesto che le venga riconosciuta.

 

La redazione de LoSpekkietto