La memoria perduta
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Venendo qui si può comprendere cosa è il colonialismo e gli effetti di ciò che è stata la dominazione spagnola e quella nord americana, l’esplottamento delle persone nelle miniere. Qui è pieno di miniere di tutti i tipi, la Bolivia è il primo produttore al mondo di stagno, argento e di molti altri minerali in forma minore, qui esiste la riserva di litio più grande del mondo ma non esistono i soldi per trasformare questa miniera per esempio in batterie.
Nell’immediato dopoguerra con uno spiazzo assai somigliante ad un campo sportivo si instaurò una polemica a livello comunale tra chi sosteneva l’utilizzo dello sterro nuovo come campo sportivo mentre la controparte propendeva per una coltivazione di patate. Che vinse e chi risultò sconfitto non ha importanza perchè trovarono un accordo su di una formula di compromesso: in attesa di una nuova destinazione il calcio si sarebbe praticato nello sterro nuovo.
“Conosco una vecchia storia che narra di un luogo misterioso, dove oramai è rimasta solo una vecchia casa abbandonata, in cui tanto tempo fa, in notti speciali, accadevano strane cose e si sentivano rumori sinistri e nessuno ha mai capito esattamente da dove provenissero, ma se ci si avvicina in quei particolari momenti si dice che ancora ci si sente…”
Chi non ha mai udito pronunciare queste parole in notti misteriose, dove ci si ritrova con gli amici, magari attorno ad un fuoco, e ci si raccontano le famose “storie di paura”? In quelle situazioni di leggende se ne raccontano per tutti i gusti, forse i più bravi narratori aggiungono particolari fantasiosi, ma di sicuro ci si stringe molto vicini perché ce ne sono alcune che fanno veramente rabbrividire.
Il Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, ha, infatti, approvato nella seduta del 14 febbraio 2005 l’ istituzione del Parco che si sviluppa su oltre 6.000 ettari nei Comuni di Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio, Borgo Tossignano, Fontanelice e Casalfiumanese.
Le aree destinate a parco sono circa 2.000 ettari, distribuiti per due terzi nel territorio della provincia di Ravenna e per un terzo nella provincia di Bologna, mentre le zone di pre-parco e le aree contigue saranno circa 4.000 ettari.
Tante volte mi sono infatti soffermato ad osservarla dalla terrazza di casa mia, durante una fredda serata invernale o in un caldo pomeriggio estivo, oppure durante le pause di studio a fumare una sigaretta.
Probabilmente dalla finale del 2000 contro la Francia (o se volete dal 4-0 contro la fortissima Tunisia).
Come annunciato nel numero precedente, pubblichiamo le risposte alle domande rivolte alla Società HERA in merito al bacino del Rio Cestina e della gestione della sua acqua. Ringraziamo per la disponibilità la Dott. Isabella Data e il Dott. Tedioli Giovanni, dipendenti della Società Hera Ami s.r.l. che gentilmente hanno risposto alle nostre domande.
– I bacini della Cestina di Baffadi che estensione d’utenza servono?
Dott.ri: Direi che gli utenti serviti dall’acquedotto civile di Casola Valsenio sono circa 1200.
– Perché nonostante questi bacini siano pieni, continuiamo a prelevare acqua dal fiume Senio?
Dott.ri: I bacini invasano l’acqua proveniente dal Rio Cestina in un sistema di due bacini in serie della volumetria complessiva di circa 25000 metri cubi....
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