Cultura

La Roaring Emily Band in Svezia

Onore al jazz tradizionale ed alla Roaring Emily Band band che tra qualche giorno va in Svezia a rappresentare l’Italia all’ international Traditional Jazz Festival di Kungshamn-Smogen.
In un´estate all´insegna dell´impegno la Roaring Emily Band Band, composta da Valerio Sagrini (Tromba), Michele Sanguedolce (Trombone), Roberto Ricciardelli (Clarino), Antonio Giorgi (Basso Tuba), Alessandro Lanzoni (banjo) e Gianluigi poggiali (Batteria) ha ottenuto questo importante riconoscimento: «quando ci hanno chiamato dalla direzione del festival, ancora nel 2005, – confessa Antonio – non credevamo di essere stati scelti ,è stata una grossa, ed apprezzata, sorpresa». Il festival si svolge nella città di Kungshamn e Smogen nelle vicinanze di Gotheborg nel primo weekend di Agosto, li la Roaring Emily Band si troverà a suonare con alcuni musicisti di alto livello tra cui spiccano un gruppo inglese,varie formazioni tedesche, olandesi e ovviamente svedesi.
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La Roaring Emily Band nella città della Birra!

La Roaring Emily Band in Germania dal 29/6 al 2/7 Altstadtfest a Kulmbach.
L’occasione che porta la ‘Ruggente’ dixieland band di Casola Valsenio (RA) in Franconia non è il mondiale di calcio ma la festa della birra della città di Kulmbach. Il nome Kulmbach è conosciuto da un’infinitá di tempo dagli intenditori di birra e certamente ció non sorprende. Giá nell’antichitá, gli abitanti producevano birra, come testimonia il ritrovamento di un’anfora per contenere birra, risalente a 3.000 anni fa, e che oggi viene considerata come il piú antico indice di produzione di birra in Germania.
Da un’infinitá di tempo gli essicatoi delle malterie, gli edifici delle birrerie e la gastronomia segnano l’immagine della cittá, e la birra influenza la vita degli uomini nella regione.
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Alcune note sull’origine dello stemma di Casola

La storia del ponte di Casola è molto antica e s’intreccia con quella della nostra Opera Pia.
Se accettiamo l’ipotesi che la nascita di quest’ultima si possa far risalire alla seconda metà del ‘200 in forte affiliazione con quella di Santa Maria della Scaletta di Imola non ci sorprendono alcune analogie. Oltre alla medesima intitolazione a S. Maria (solo dopo il ‘500 l’ospedale di Casola sarà intitolato a Sant’Antonio Abate) entrambe provvedevano per statuto alla cura degli infermi e al governo del ponte. Padre Serafino Gaddoni (Le Chiese della Diocesi di Imola, pag. 224/225) riporta un brano del 1408 tratto dall’Archivio Parrocchiale di Valsenio dove si cita “..Thoma
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La musica balcanica della Klez Gang

La musica balcanica e klezmer dell’ormai blasonata KLEZ GANG nata a Casola Valsenio richiamano atmosfere che possono ricordare atmosfere slave e zingare.
E’ certamente un popolo strano quello che designa il ieri e il domani con la stessa parola, che non ha un verbo per tradurre il termine ‘avere’ (bisogna comporlo con un ‘a me è, a te è…). Un popolo nel quale non esiste il concetto di eredità. Ogni zingaro deve costruirsi il suo patrimonio da solo.

Gli zingari sono, come gli ebrei, un popolo in costante diaspora, senza precisa dislocazione geografica: un popolo senza patria, l’unico popolo del mondo senza patria – e quindi anche l’unico popolo al mondo che non abbia mai combattuto una guerra....
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IL CASO DA VINCI

La perplessità è lo stato d’animo che mi ha accompagnato prima della visione del Codice da Vinci, blockbuster realizzato da Ron Howard tratto dall’omonimo best-seller di Dan Brown (43 milioni di copie vendute). Normale! Il fenomeno mass-mediatico creato da questa uscita non ha precedenti. Si è calcolato che saranno circa 800 i milioni di spettatori, cifra ineguagliabile se sarà confermata. Che porta molti spettatori a giudicare relativamente male la grande maggioranza delle trasposizioni cinematografiche di libri famosi e meno famosi. Esempi lampanti possono essere “Il Signore degli Anelli” (Tolkien-Jackson) e “Shining” (King-Kubrick).
Non penso riguardi solo me, ma un qualsiasi spettatore amante del libro sceneggiato può essere riluttante.
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LA SECONDA GUERRA MONDIALE DEGLI EBREI

«La Brigata combattè in Italia dal 3 marzo al 25 aprile 1945. Solo poco più di 7 settimane fu dato ai soldati ebrei di combattere realmente contro il nemico, dopo cinque anni, finalmente fu concesso alla Brigata Ebraica – unica al mondo – con la sua bandiera di scontrarsi faccia a faccia con il nemico e di combattere per 54 giorni, però non ci fu concesso di inseguire il nemico in fuga».
La millenaria storia degli Ebrei ha in più momenti sfiorato il paradosso e la surrealità e le parole di Jack Levy appena citate ne danno un’ulteriore conferma. Al popolo ebraico, che più di tutti gli altri dovette subire le crudeltà dei nazisti, venne impedito di combattere in maniera indipendente e libera la guerra contro quei nemici che avevano progettato il loro sterminio di massa.
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CRISTIANO IN COPERTINA

Un po’ in ritardo, ma volevo solo segnalare la copertina che Pulp ha dedicato a Cristiano per il suo numero di gennaio-febbraio (e che vedete qui a fianco) e soprattutto la lunga intervista contenuta nella rivista, che è una di quelle che va per la maggiore negli ultimi anni per quanto riguarda la critica letteraria incentratta sulla stretta attualità editoriale. Una sede prestigiosa quindi, che conferma l’interesse crescente suscitato dai libri di Cristiano, a cui come sempre va l’in bocca al lupo.

Michele Righini

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Un invornito da Costanzo

Alcuni amici mi hanno un po’ rimproverato, per non aver detto in giro che giovedì mattina sarei andato in televisione, da Costanzo.
In realtà, mi vergognavo molto.
A parte qualche apparizione sui canali satellitari, non ero mai stato sulle reti nazionali,e sinceramente, non è che avessi la smania di farlo.
Però, per una casa editrice indipendente, un passaggio a canale 5 rappresenta uno spazio importante, e rifiutarlo era impossibile.
E lo dovevo al giovane ‘Tolintesàc’, come lo chiamo io, che si sta difendendo niente male.

Sapevo di non dover presentare il libro, ma di dover parlare, così mi era stato detto dalla redazione del programma, delle ‘prime volte’....
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ROARING EMILY BAND Un successo internazionale

Nel corso di questa intervista mi sono trovato piacevolmente sorpreso perchè ho scoperto quale successo stia vivendo la Roring Emily Band, l’orchestra di musica dixieland nata oramai sei anni fa, che in questi anni ha viaggiato per l’Italia e per l’Europa riscuotendo sempre grande consenso e simpatia.A parlare con me è stato Antonio Giorgi, membro fondatore e grande intrattenitore sul palco, dal quale, dopo mesi di buche da parte mia, riesco finalmente a farmi raccontare un po’ di storia e un sacco di aneddoti.
Prima di tutto voglio togliermi una curiosità. Perchè questo nome?Solitamente i nomi delle orchestre dixieland includono il termine roaring, che in inglese significa ruggente, in più volevamo aggiungere Emilia Romagna ma il nome Roaring Emilia Romagna Band non suonava granchè e così abbiamo optato per Emily, che viene spacciato come il nome di una ex fidanzata del trombonista.
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S. ANTONIO: UNA FESTA DI TUTTI!

– Ma come si fa a diventare “priore”?
Era la fine del gennaio 2005 e stavo parlando con una delle organizzatrici della festa di S. Antonio dello scorso anno. Eravamo per strada e non so come fosse nata questa conversazione. Ricordo solo che per q

Ma il tempo vola, si sa, e in un battibaleno, finite le feste natalizie, siamo stati convocati dall’”Arci” il quale, da dietro la sua imponente scrivania, ci ha messo al corrente di tutto quello di cui ci si deve occupare per organizzare la fatidica festa di S. Antonio.
Si tratta di una miriade di “operazioni” che, all’inizio, fanno girare un po’ la testa perché non bisogna dimenticarsi assolutamente nulla, e non è facile perché son davvero tante le cose da fare!...
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S. Antonio del Porcellino

Che sia una figura di Santo antica è indubitabile. La sua prima biografia fu scritta dall’amico S.Atanasio, patriarca di Alessandria d’Egitto, attorno al 325 D.C., cioè l’anno del grande Concilio di Nicea che definì Maria Santissima, Madre di Dio.
A quel tempo, Antonio l’egiziano era già vecchio e da tempo conduceva una vita eremitica nel fondo del deserto.

Imperversavano le ultime persecuzioni contro i cristiani, ma accanto ai martiri fiorivano ora numerosi asceti che nella contemplazione e nella penitenza, vivevano una nuova fedeltà a Cristo. Antonio non fu il primo eremita, altri prima di lui avevano preso la via della solitudine....
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Chiedi chi erano gli Inglish…

Ancora una volta vogliamo inaugurare l’anno nuovo con un regalo e ancora una volta vi (e ci) regaleremo un racconto di Cristiano, letto per la prima volta l’altra sera in occasione di Serata ‘900. Dopo lo sport, il tema di quest’anno era la musica. Un viaggio nella memoria di quando Casola brulicava di gruppi rock di ogni genere, di quando le uniche grandi dispute erano quelle fra Beatlesiani e Stoniani, o se i Led Zeppelin erano meglio dei Deep Purple (che Beatles e Zeppelin, stravincano le due sfide è papale, ma non tutti ne sono convinti e non capisco perchè!)....
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LIGABUE IN CONCERTO

È passato tempo a sufficienza per poter riflettere ad alta voce sul concerto di Ligabue del 10 settembre, quello che sarebbe dovuto entrare nella storia e che invece forse si è rivelato solo un immenso e ridicolo flop. Ligabue ha voluto esagerare, ha voluto strafare e come Apollo in Roky IV dove appunto i pugile italoamericano consiglia all’amico di non strafare, di non rischiare contro il colosso Ivan Drago, va inevitabilmente al tappeto e ci lascia addirittura la pelle, in questo caso Ligabue non ci ha lasciato la pelle (il suo disco è subito andato al n°1) ma ci è andato vicino, un baraccone così grande forse lo riesce a sostenere solo Vasco Rossi il cui pubblico addomesticato e lobotomizzato alza le mani, canta e piange, grida, si abbraccia e stringe gli accendini sempre e comunque (ma questo è un altro argomento).
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