Caro Spekkietto,ho deciso di scriverti questa semplice lettera, perché sono sicuro che, almeno tu avrai la pazienza e la voglia di ascoltarmi.
Sai, non so se ricordi, ma quando poco più di un anno fa scoppiò la guerra in Iraq (perché, tengo a ricordare anche ai più sbadati che è di guerra che si tratta e per fortuna stanno cominciando ad accorgersene anche all’O.N.U. – era ora!), in Italia, da bravi amanti del calcio e del bipolarismo, si definirono, nel giro di pochi giorni, due grandi correnti, due grandi squadre: interventisti ed antinterventisti o, per chi preferisce filo-americani ed anti-americani.
Per quanto ognuno facesse di tutto per non essere etichettato in una delle due compagini, alla fine dei giochi non poteva fare a meno di essere risucchiato dai grandi vortici delle masse contendenti.
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