La cioccolata di ROSE ROSSE

Chi a Casola non conosce “Rose Rosse” – al secolo Carlo Fabbri – rimasto legato al nome di quel fiore dopo lo straordinario successo ottenuto cantando l’omonima canzone di Massimo Ranieri in uno dei primi Sing Out organizzati dal gruppo scout a Casola? Carlo “Rose Rosse” infatti condivide con la moglie Piera Dall’Osso, la passione per il teatro ed il palcoscenico e li abbiamo visti diverse volte impegnati negli spettacoli o esibizioni che i gruppi o le compagnie dilettantistiche locali hanno messo in scena a Casola nel tempo. Ma Carlo, professionalmente, è anche un serio ed impegnato operatore agricolo, specie nel campo della coltivazione del Castagno e dei suoi frutti e nel taglio e commercio della legna di bosco, ed è proprio di “Rose Rosse”, come cultore del castagno e della castagne che vogliamo oggi porre l’accento con questo articolo perché in questo settore Carlo Fabbri, oltre che coltivatore e raccoglitore, è un appassionato, curioso ed esperto ricercatore di nuovi ed inediti utilizzi delle castagne e della loro farina. Quando pensiamo al cioccolato subito ci viene in mente il cacao, che è una pianta per noi esotica, originaria del sud America ed i cui semi costituiscono la base del lo squisito dolce di cui parliamo. Ma sappiamo anche che in Italia (basta citare la Perugina) c’è un’altra pianta dai cui frutti si ricava un’ottima farina da aggiungere al cacao per fare un cioccolato ancora più squisito, stiamo parlando del nocciolo di cui il nostro paese è il secondo produttore al mondo, secondo solo alla Turchia. Buono il cioccolato alla nocciola vero? ……. Ed è proprio qui che la mente di Carlo “Rose Rosse si è accesa. Perché – si è chiesto – non tentare di usare la castagna al posto della nocciola per fare una cioccolata un po’ speciale, visto che i sapori delle farine dei due frutti si sposano bene fra loro? Un’idea un po’ originale vero? Forse inizialmente anche un po’ azzardata, ma Carlo è di natura curioso, esperto nel suo settore, ed ha passione per la sperimentazione. Dunque, detto fatto, “Rose Rosse” (che ha due grandi castagneti uno agli Ortali a fianco di San Rufillo e l’altro ai piedi di Monte Cece) ha preso un campione di farina che ricava dalle sue castagne, facendole a macinare a Coniale da Foralossi – in uno dei pochi e storici mulini a pietra rimasti attivi in zona – e si è precipitato a Lugo nella fabbrica di cioccolata “Loris Franzoni”. Al titolare della fabbrica – che forse inizialmente lo ha guardato un po’ sbigottito in quanto, che si sappia, prima di allora nessuno al mondo aveva mai prodotto cioccolata con le castagne – ha proposto la sua idea che dopo un momento di riflessione è stata accettata. Il risultato, atteso con curiosità ed emozione, è stato veramente eccellente e le barrette ottenute sono state per la prima volta presentate alla Festa dei “Frutti dimenticati”. Pensate l’unica cioccolata al mondo fatta con le castagne! E chi scrive, che ne ha ricevuto una stecca in dono, vi assicura che si tratta veramente di un prodotto eccellente. MA IL CAFFE’ ??? Pensavate che, una volta partito, Rose Rosse si fosse fermato? Tutt’altro. Un giorno, mentre sceglieva delle castagne troppo affumicate, anziché gettarle si è chiesto, visto che il caffè lo si ricava anche dall’orzo e addirittura dalle ghiande, non è possibile che lo si possa trarre anche dalle castagne? Da questa riflessione è partita la ricerca e, dopo diversi tentativi, visto che la farina di castagne così come usciva dalla macinatura era troppo grassa e nella macchinetta del caffè ostacolava la filtratura dell’acqua (con terrore di Piera che temeva che la caffettiera scoppiasse), Carlo, con successive setacciature, è riuscito ottenere una polvere di castagne che produce un ottimo “caffè” con retrogusto di marroni. Scusate se è poco. I casolani, nei settori più disparati, dimostrano come sempre un particolare genio creativo.

A cura di Alessandro Righini