Intervista a NICOLA GREMENTIERI

Una delle ferite sicuramente più dolorose, tra le tante, è sicuramente la “grande frana” sulla strada provinciale che collega Casola a Palazzuolo. Ci siamo ritrovati in pochi istanti ad avere il nostro paese spaccato in due parti, due parti divise e non raggiungibili l’una dall’altra.
Che cosa succede dall’altra parte? Lo abbiamo chiesto a Nicola Grementieri che sta ospitando con dedizione e non poche difficoltà decine di sfollati nell’agriturismo “La Ca’ Nova”, gestito da lui e dalla sua famiglia.
Nicola si è ritrovato da solo a dover far fronte a tutto questo, poiché la sua famiglia si trova nell’altra metà di Casola.
Ringraziamo in anticipo Nicola per il tempo che ci ha concesso in questo momento per lui così impegnativo, ringraziandolo inoltre per tutto il bene e l’impegno che sta dedicando alla sua comunità.

 

COM’È NATA L’IDEA DI CREARE UN VERO E PROPRIO “CENTRO PER SFOLLATI” NEL VOSTRO AGRITURISMO?
IMMAGINO NON SIA STATO FACILE ORGANIZZARE TUTTO SU DUE PIEDI NONOSTANTE LA CA’ NOVA SIA SÌ UNA STRUTTURA ATTREZZATA, PERÒ È DESTINATA AD ALTRI SCOPI…
L’idea è venuta da sé. Fin dal primo momento La Ca’ Nova è stata considerata zona sicura e il fatto di avere delle camere attrezzate ha sicuramente aiutato.
Le prime persone che ho ospitato sono stati dei dipendenti di ditte che, transitando sulla statale, si sono ritrovati con la strada chiusa e mi hanno quindi chiesto una camera per la notte.
Non mi sarei mai aspettato un risvolto di questo tipo, fino a quando anche il Comune ha iniziato a chiedermi se avessi avuto camere libere per alcuni abitanti di Baffadi che si erano trovati nella situazione di dover lasciare la propria casa ed essendoci la strada chiusa non era possibile raggiungere il centro di accoglienza di Casola.
Durante i primi giorni, le persone che ospito sono state purtroppo costrette a stringersi un po’ perché erano davvero in tanti, adesso la situazione sotto questo punto di vista è migliorata perché ci sono meno persone rispetto ai primi giorni; in questo modo ciascuna famiglia ha la propria camera e la propria riservatezza, secondo il mio punto di vista è molto importante curare anche questo aspetto.

INIZIALMENTE SI TRATTAVA SEMPLICEMENTE DI UN RIFUGIO SICURO E POI SIETE DIVENTATI UN VERO E PROPRIO CENTRO OPERATIVO, PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTA LA FRAZIONE DI BAFFADI. RACCONTACI QUALCOSA SULLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE.
Sì è così, inizialmente si accoglievano le persone sfollate poi successivamente ci siamo trovati a dover fronteggiare le tante situazioni di emergenza che si presentavano. Quindi sì, si può dire che abbiamo fatto anche da centro operativo!
Sono andato in prima persona a cercare gli abitanti della zona che mancavano all’appello.
Ne avrei tante da raccontare!
La svolta è stata quando siamo riusciti a rimuovere la frana prima di Mercatale aprendo così la via per Palazzuolo. Una volta raggiunto il COC di Palazzuolo sono iniziati tutti i coordinamenti con enormi difficoltà in quanto non è mai stato messo in atto un protocollo di soccorso per poter uscire dalla regione. Questo è stato sì un grosso scoglio, ma mi auguro che sia uno spunto per poter migliorare questo aspetto. Purtroppo si aspettano sempre le tragedie per pensare a certe cose.

QUELLO CHE STAI FACENDO ASSIEME AGLI ALTRI VOLONTARI NON È CERTO UNA PASSEGGIATA. AGLI OCCHI DEI CASOLANI SIETE DIVENTATI DEI VERI E PROPRI EROI E A CASOLA SIAMO TUTTI ORGOGLIOSI DEL VOSTRO OPERATO.
LA FATICA FISICA E LA PRESSIONE DOVUTA ALLA GRANDE RESPONSABILITÀ SI SARANNO SICURAMENTE FATTE SENTIRE IN PIÙ OCCASIONI, COSA TI HA DATO LA FORZA PER ANDARE AVANTI?
Non siamo eroi! Abbiamo semplicemente cercato di fare di tutto per salvaguardare la vita e la salute delle persone a monte della frana.
Quello che abbiamo fatto è venuto dal cuore e d’istinto, è come entrare in un vortice e non riuscire più a fermarsi.
Sicuramente mi ha aiutato l’esperienza che ho da tanti anni in certi contesti. Sono stati inoltre fondamentali il supporto e l’esperienza di Carlo Monducci (vigile del fuoco per 40 anni) e Giuseppe Sottile (carabiniere).
Una menzione particolare va ai Vigili del Fuoco Volontari di Casola e a Fulvio Santandrea il loro caposquadra a cui non è mai stato dato il cambio; sono stati eccezionali fin dai primi momenti, se non avessimo avuto il loro aiuto le cose probabilmente sarebbero andate diversamente.
Questa collaborazione ha dato vita a un vero e proprio COC formato da me, Fulvio Santandrea, Carlo Monducci, Nicola Zaccaroni che ha cercato di tenere i rapporti con Palazzuolo fin dall’inizio, ancora prima dell’apertura della strada, Alessia Poggiali, veterinaria che ci ha dato un’enorme mano in tutte le situazioni complicate dal punto di vista sanitario.
Il lavoro di squadra è stato il nostro cardine. Un’esempio? Purtroppo a causa di un guasto al generatore sono morte circa cinquantamila galline dell’Azienda Bertozzi e ci siamo dovuti organizzare immediatamente perché con così tante galline morte si correva il rischio di un’epidemia. Il Comune di Palazzuolo è andato a Borgo San Lorenzo a prendere della calce viva e un telo. Siamo andati al pollaio in 20 dalla Ca’ Nova, in 15 da Palazzuolo e anche alcuni operai dell’azienda Bertozzi, abbiamo tolto le galline morte dal capannone e le abbiamo ammassate fuori facendo degli strati con la calce viva. In questo modo abbiamo scongiurato una possibile epidemia!
La cosa che mi apre il cuore è il fatto che qui si sia formata una vera e propria comunità, ciascuna persona ha un compito: c’è chi si dedica ai cavalli e alle pecore, chi si occupa della pulizia delle camere, chi segue la sala, chi aiuta la nostra Daniela in cucina.
È importante che ognuno abbia il suo compito in modo da tenersi impegnato e distratto dalla situazione, infatti un aspetto che mi ha sempre preoccupato è quello di tenere le persone su di morale perché non è difficile farsi prendere dallo sconforto e dalla tensione. A questo proposito il Comune di Palazzuolo aveva mandato qua a Baffadi due psicologi per aiutare a tenere alto il morale alle persone.
Gli animi si sono sicuramente sollevati appena è giunta la notizia dell’inizio lavori per rimuovere la grande frana sulla provinciale, speriamo tutti di poter riunirci di nuovo a Casola!

Intervista a cura di Sara Acerbi