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PIAZZA  LUIGI  SASDELLI , LA PIAZZA STORICA  DEL NOSTRO CENTRO ABITATO,  
DECLASSATA A SEMPLICE  AREA DI   PARCHEGGIO … PEGGIO … A GARAGE.
 
( N.B. Premetto che questo articolo è una mia iniziativa personale che non coinvolge necessariamente la redazione del nostro giornale, all’interno della quale non ho svolto nessuna indagine su come i ragazzi la pensino sull’argomento che vado a trattare. Dunque si tratta di una specie di lettera alla redazione con preghiera di pubblicazione)
 
“La scelta di  declassare Piazza Sasdelli a parcheggio, anzi  peggio ….a garage è una scelta a mio avviso  incivile, qualunquistica, poco lungimirante e soprattutto di nessuna effettiva e reale utilità per i cittadini,  a parte accontentare  le ubbie e  i grilli di qualcuno che pensa che 8 posti in più di parcheggio possano risollevare  l’economia  del centro storico  (quando poi di posti liberi nel centro storico, nel giro di cento metri ce ne sono sempre a disposizione) .
Una scelta sciatta,  che denota scarsa sensibilità urbanistica, poco rispetto dell’ambiente, scarso coraggio civico. 
Una scelta di ripiegamento rispetto alle  decisioni prese in passato,  adottate in occasione del restauro dell’area del centro storico. Decisioni, quelle di allora che, sebbene prese a metà, delineavano per questa area  quella che avrebbe dovuto essere  lo sbocco auspicabile del futuro e cioè la liberazione totale di piazza Sasdelli dalle macchine.  
Una  scelta quella di allora vanificata  invece da quella ora adottata. Una scelta,quest’ultima, permettetemi di dirlo, e lo dico con grande amarezza (perché avevo stima , e per certi versi ne ho ancora,  dei nostri amministratori), di ottusità politica.” (sia ben chiaro che non esprimo giudizi sulle persone ma su certe scelte politiche, quali appunto quella di cui mi accingo a parlare). 
 
 Carissimi cittadini e lettori de Lo Spekkietto, da qualche tempo avevo ricevuto segnali  indicativi dell’emergere nelle intenzioni  e negli orientamenti  di certi nostri amministratori  ed esponenti dell’area politica di loro maggior riferimento  – il PD – di declassare  piazza Sasdelli , la piazza storica del nostro paese, a semplice area di parcheggio, abolendo quel minimo di salvaguardia di decoro e di significanza urbanistica che le era stata riattribuita diversi anni fa , dopo il restauro delle vie del centro storico.
 Ho scritto ripetutamente a quegli amministratori per scongiurare questa loro intenzione ed esortarli  a non recedere da quel poco che si era raggiunto nella salvaguardia della piazza. In un primo tempo mi pareva di aver ottenuto un qualche responsabile ascolto, poi invece alla fine constato che si è ceduto scivolando verso  la scelta dell’insignificanza e dello squallore frutto, a mio avviso,  di  ragionamenti  qualunquistici.
La piazza -  dopo essere stata veramente tale per qualche secolo -  con l’avvento della cosiddetta modernità, ovvero con  il proliferare e l’espansione  del traffico automobilistico degli anni ’60 e seguenti, – era diventata di fatto un parcheggio, spesso caotico ed indisciplinato, seguendo, d’altra parte, quello che era l’andazzo di molte altre piazze anche ben più famose ed illustri della nostra (basti pensare che il sottoscritto nel 1966, in visita a Roma, potè parcheggiare senza problemi, come facevano tutti, in Piazza del Vaticano e, qualche anno dopo, in piazza del Duomo a Milano).
Negli ultimi  decenni   però, con il maturare di una certa riflessione  ed il lento affermarsi di una maggiore  sensibilità e consapevolezza storica ed urbanistica, gli spazi più significativi all’interno dei centri abitati sono stati recuperati e rivalorizzati, in particolare quegli spazi specialissimi che sono le piazze.
Senza andare a pescare esempi nei  grossi centri urbani, basti vedere quali sono state le recenti  scelte effettuate dalle cittadine a noi vicine, quali Imola, Faenza e molti altri centri minori.
Anche a Casola, negli anni del recente passato, alcuni spazi sono stati recuperati alla loro originaria funzione e fra questi , per ultima, piazza Sasdelli  in occasione del già ricordato restauro delle vie del centro storico.
 Non fu  un recupero  completo perché i nostri politici ed amministratori non ebbero il coraggio di reagire con la necessaria  fermezza  ai malumori  di  certi settori della nostra comunità e  di prendere una decisione definitiva ( c’è sempre chi  trova il motivo di lamentarsi per il venir meno apparente di certe presunte comodità o vantaggi). 
Dunque non fu un recupero completo, ma comunque un recupero ci fu e soprattutto – come gli stessi amministratori  precisarono  in diverse occasioni – quello realizzato era  un recupero parziale che tuttavia indicava  l’orientamento  verso  un certo assetto per il futuro ( quello cioè  di liberare dalle auto tutta la piazza) che  con il tempo  ed il maturare di una certa consapevolezza  si sarebbe avverato.
Io, nel mio piccolo, con alcuni interventi su Lo Spekkietto  ho sempre cercato di spingere in questa direzione, a volte anche con spirito acceso, magari procurandomi qualche nemico e qualche antipatia, ma ritengo ne valesse la pena.
Ora, quando sono venuto a  conoscenza  della retromarcia intrapresa dai nostri amministratori e della loro ingiustificata decisione  di  ripristinare il “garage” nella storica piazza, sono rimasto basito ed interdetto anche perché , dopo le difficoltà e le resistenze iniziali a far prevalere il senso civico ed il rispetto degli spazi, ormai si era instaurata  una certa maturazione nel comportamento dei cittadini  e le cose funzionavano.
 Questo dietrofront davvero non lo capisco. Nelle settimane precedenti, allorquando ho cominciato a presentire  l’avanzare di  questa ipotesi,  mi sono premurato di  scrivere agli amministratori ed agli esponenti del partito  di loro riferimento  alcune lettere con tutta una serie di riflessioni sull’argomento  per ribadire e giustificare  il mio punto di vista . 
Tuttavia, sino a che non mi è giunta la notizia della decisione presa ,  ho però cercato di mantenere la discussione in un ambito ristretto perché mi era stato detto ( ho ricevuto anche risposte) che si trattava  solo di orientamenti non decisivi e sui quali bisognava ancora riflettere e discutere.  Non volevo  pertanto che l’inevitabile verve polemica andasse a scapito di una matura e consapevole riflessione.
Ora mi sono reso conto che l’atteggiamento riflessivo era una balla! E di fronte alle ultime notizie non posso più starmene zitto. 
Nelle lettere inviate agli amministratori ed agli esponenti politici ho cercato di motivare dettagliatamente e razionalmente  il mio pensiero riguardo ai diversi aspetti del problema  e pertanto, per non dover stare a riscrivere il tutto,  rimando i cari lettori  cittadini ed interlocutori  che volessero approfondire l’argomento a quanto già scritto e rintracciabile nel sito de Lo Spekkietto.
Devo tuttavia ammettere e amaramente constatare che il disinteresse verso i destini di piazza Sasdelli non è appannaggio  dei soli nostri politici, ma  è abbastanza diffuso nell’opinione comune. 
Con  poche e crude parole credo di poter amaramente arguire che, in fondo, alla maggioranza dei Casolani  non gliene frega niente della salvaguardia delle funzioni e delle caratteristiche urbanistiche e storiche di piazza Sasdelli, L’importante per i più  è poter parcheggiare e risparmiarsi dieci, venti passi per raggiungere il centro … ma quale centro?
La cosa che più mi mi ferisce e colpisce negativamente  è constatare quale sia il ragionamento di base con cui molti giustificano o accettano passivi la scelta della “piazza garage”  un ragionamento del tipo : – Ma sì! .. ma di cosa ti preoccupi, cosa te ne frega, tanto questo è un buco di paese che sta morendo”-
 Ora se per qualche aspetto ( decremento demografico e fuga di molti giovani) questo pensiero  contiene purtroppo qualche germe di verità, per molti altri invece non tiene conto di certe realtà ed iniziative dinamiche, vitali ed effervescenti  che, nonostante un certo spopolamento, il paese mantiene e che magari non sono tali nei paesi circostanti. Mi è capitato recentemente di  ascoltare commenti di Riolesi e Brisighellesi sui loro paesi  raffrontati con quanto succede a Casola e, con mia sorpresa, ho potuto constatare come Casola sia ritenuta molto più vivace e creativa. Perché allora su certi temi scegliere lo “squash”? … ripeto,  senza  alcuna reale e seria necessità che lo giustifichino?
Alessandro Righini