Cantamaggio cos’è
Nonno Paolino è stato uno membro dei maggiaioli di Casola, un pioniere si può dire, assieme ad altri che, come lui, scuotevano le aie delle case di campagna il 1’ di maggio, con suoni squillanti e voci scalcagnate. E quando mi capita di vestire i panni del maggiaiolo oggi, insieme a tanti miei compagni e ai maestri che ci guidano, un po’ lo penso. Ad essere sincero, però, non seguo la strada del Cantamaggio perché lo faceva lui, esclusivamente in memoria sua. Se vado a Cantarmaggio è perché mi diverto da matti (letteralmente) ed è per questo che posso solo immaginare quanto possa essersi divertito lui da giovane. E dopo quattro anni seguiamo le orme dei vecchi maggiaioli onorando la tradizione, per la quale continuiamo a rallegrarci portando un po’ di bene, nei valori dell’amicizia, della solidarietà e della fratellanza.
Se penso al Cantamaggio, immagino Come di una stella danzante che, Balena nella notte, lucciola Tra le altre, ancora tese a guardare.
Funambola tra case silenziose, La compagnia di briosi cantori, Sveglia le campagne al loro passaggio Dal tramonto all’alba del primo maggio.
Questa è l’anima dei maggiaioli: La vita è una breve corsa, ma Serena è la notte che li attende Per portare l’allegria tra le gente.
E se gli farete la cortesia Di ben accogliere la loro causa, Omaggeranno i vostri visi belli Cantando dei vivaci ritornelli.
Ci scalderemo fra caldi sorrisi, Fra le lusinghe di un fiasco di vino Ol fuoco del gigantesco braciere Circondati da festose ombre nere.
E vagheremo da un posto a quell’altro, Di qua e poi di là; e se proprio fame Mi verrà, un bel tozzo di formaggio Sarà dono degli amici di maggio!
Le lucciole, si sa, non bussano Alla porta di chi le attende, ma Con i grilli apprestano una festa Rendendo felice chiunque resta.
Se penso al Cantamaggio, immagino Come di una stella danzante che, Balena nella notte, lucciola Tra le altre, ancora tese a guardare.
Funambola tra case silenziose, La compagnia di briosi cantori, Sveglia le campagne al loro passaggio Dal tramonto all’alba del primo maggio.
Questa è l’anima dei maggiaioli: La vita è una breve corsa, ma Serena è la notte che li attende Per portare l’allegria tra le gente.
E se gli farete la cortesia Di ben accogliere la loro causa, Omaggeranno i vostri visi belli Cantando dei vivaci ritornelli.
Ci scalderemo fra caldi sorrisi, Fra le lusinghe di un fiasco di vino Ol fuoco del gigantesco braciere Circondati da festose ombre nere.
E vagheremo da un posto a quell’altro, Di qua e poi di là; e se proprio fame Mi verrà, un bel tozzo di formaggio Sarà dono degli amici di maggio!
Le lucciole, si sa, non bussano Alla porta di chi le attende, ma Con i grilli apprestano una festa Rendendo felice chiunque resta.