Cronaca

Un Venerdì Sera a Tutto Dialetto: Successo per “J’Amigh de Dialétt” al Nuovo Cinema Senio

Casola Valsenio, 1 marzo 2024 – La cultura e la tradizione romagnola sono state le protagoniste indiscusse al Nuovo Cinema Senio, dove la Compagnia Dialettale Amatoriale “J’Amigh de Dialétt” ha incantato il pubblico con due commedie esilaranti in dialetto romagnolo. La sala, gremita in ogni ordine di posti, ha rivelato l’affetto e l’interesse della comunità per le radici e l’arte locale.

Le due farse “Am Vot Spusè!” e “Una Bòna Ucasiòn” (E.Cola), hanno portato in scena non solo il colore e l’umorismo tipici del dialetto, ma anche un affresco vivace della vita quotidiana e dei caratteri che popolano la Romagna degli anni 50 e 80....
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Una finestra sulle frane

Le frane hanno segnato il paesaggio del nostro comune.

A otto mesi di distanza, sulle colline di Casola Valsenio, si stagliano ancora come graffi all’apparenza indelebili sui versanti fin sotto ai crinali (vedi foto aeree di Pietro Fabbri).

Una parte delle frane che hanno interessato i campi coltivati, i seminativi e, nella fascia altimetrica più bassa, anche i frutteti e i vigneti, verranno rimodellate dagli agricoltori per tornare a farci agricoltura. Altri campi invece sono irrimediabilmente persi perché i costi per riportarli a coltura sono troppo onerosi.

Una gran parte delle frane ha inciso sui boschi dove nessun intervento è previsto....
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ALLUVIONE A CASOLA: INTERVISTA A MAURIZIO NATI

Il giorno 24/05/2023 abbiamo intervistato il vice sindaco Maurizio Nati, assessore ai lavori pubblici, bilancio, edilizia, patrimonio e urbanistica.

QUANTO SONO INGENTI I DANNI CAUSATI DALLE FRANE CHE SI SONO VERIFICATE NEL NOSTRO TERRITORIO? SIETE GIÀ RIUSCITI A FARE UNA VALUTAZIONE IN TERMINI ECONOMICI?
I danni subiti sono gravissimi, l’impatto economico è sicuramente pesantissimo. Ad oggi non è ancora possibile fare una valutazione economica.
Ho fatto un sorvolo in elicottero sopra la zona del Rio Cestina e San Ruffillo e vi garantisco che ho visto uno scenario terribile che senza vederlo dall’alto non ci si riesce a rendere conto del disastro....
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100 anni fa, il Disastro… e il Risveglio

«Il Corriere di Utopia»

Domenica, 16 maggio 2123

100 anni fa, il Disastro… e il Risveglio

Dal nostro inviato a Casola Valsenio – Elia Righini

Per celebrare questo centenario non potevo fare altro che tornare qui, a Casola. Perché quello che oggi chiamiamo – con pomposità e troppa retorica, ma si sa come vanno queste cose – il Risveglio, è cominciato anche e soprattutto in luoghi come questo piccolo paese, che ancora oggi conta le sue canoniche 2.500-3.000 anime. Un successo, perché dopo gli eventi del maggio 2023 si temeva uno spopolamento che avrebbe portato alla morte di questi luoghi. Invece…

Cosa successe 100 anni fa – nei primi 20 giorni di maggio, celebrarne il ricordo il 16 è una convenzione perché quello fu il giorno peggiore, se avesse senso fare una classifica – lo sappiamo tutti: le piogge incredibilmente abbondanti, fiumi e canali esondati già la prima settimana di maggio, le città della Romagna allagate....
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Intervista a NICOLA GREMENTIERI

Una delle ferite sicuramente più dolorose, tra le tante, è sicuramente la “grande frana” sulla strada provinciale che collega Casola a Palazzuolo. Ci siamo ritrovati in pochi istanti ad avere il nostro paese spaccato in due parti, due parti divise e non raggiungibili l’una dall’altra.
Che cosa succede dall’altra parte? Lo abbiamo chiesto a Nicola Grementieri che sta ospitando con dedizione e non poche difficoltà decine di sfollati nell’agriturismo “La Ca’ Nova”, gestito da lui e dalla sua famiglia.
Nicola si è ritrovato da solo a dover far fronte a tutto questo, poiché la sua famiglia si trova nell’altra metà di Casola....
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vigili del fuoco e l’emergenza frane 2023

I nostri Vigili del Fuoco del Distaccamento Volontario di Casola Valsenio sono stati in prima linea fin dal primo momento e stanno continuando a lavorare instancabilmente. Abbiamo voluto rendere loro omaggio – nella consapevolezza che le poche pagine di questo articolo non saranno mai sufficienti per esprimere a pieno il nostro ringraziamento nei loro confronti. Abbiamo pensato di raccogliere le loro impressioni e le loro riflessioni, per cercare di comprendere come abbiano vissuto questa situazione di emergenza e quali siano state le loro fatiche, paure o soddisfazioni.

 

Ci ha risposto Mirka Monducci, Vigile del Fuoco del Distaccamento Volontario.

«In 12 giorni ormai di piena emergenza e in quelli precedenti a questa alluvione abbiamo vissuto i momenti più duri degli ultimi vent’anni di servizio, ore e ore senza mai fermarci con la paura di non riuscire a fare qualcosa per impedire il peggio....
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il canile temporaneo gestito dalla LAV

Sono da anni sostenitrice della LAV, organizzazione che dal 1977 si occupa della tutela degli animali e si impegna a salvaguardarne i diritti.

Tra le varie azioni promosse dalla LAV (attività di recupero, campagne di sensibilizzazione, stesura di proposte di legge), c’è anche l’intervento diretto durante le emergenze. L’Unità di Emergenza della LAV ha lo scopo di prestare soccorso immediato in situazioni di conflitti o calamità naturali, che mettano a repentaglio la vita degli animali. Per fare qualche esempio, negli ultimi anni la LAV ha prestato soccorso agli animali in difficoltà durante la guerra in Ucraina, gli alluvioni in Sicilia, gli incendi in Sardegna e il terremoto in Emilia....
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EMOZIONI DAL CIELO

Quando è arrivato l’elicottero inizialmente avevo un po’ di paura perché temevo che il mio cucciolo di cane scappasse dallo zaino e saltasse giù ed ero dispiaciuto all’idea di dover lasciare la mia casa in fretta e in furia.
Quando siamo atterrati a Casola e ho visto che c’erano tante persone ad accoglierci ero più sollevato.
Vedere tutte le frane dall’alto è un disastro indescrivibile.
Ci avevano detto di portare il minimo indispensabile e io ho scelto di portare con me la mia racchetta da tennis, quella non potevo proprio lasciarla a casa!
Leonardo, 12 anni

Dopo due giorni senza luce e senza acqua io non vedevo l’ora di lasciare una zona “rossa” per raggiungere il centro del paese dove sicuramente la situazione sarebbe stata più agevole....
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Contrastare FRANE

Le macchine avanzano lentamente tra la polvere di quello che resta. Il mio sguardo cade sui frigoriferi, sulle lavatrici e sugli oggetti degli altri.

Mi vergogno a sbirciare tra quelle cose senza più anima, come fossi entrata in una casa senza aver chiesto il permesso, violando l’intimità altrui. Eppure non posso fare a meno di continuare ad osservare e di chiedermi in quale stanza fosse appeso quel quadro o se su quel tappeto, durante una cena, sia mai caduto del vino rosso difficile da togliere via.

Poco importa ora, è tardi.

Il quadro e il tappeto se ne stanno inermi, sul marciapiede, coperti di fango....
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Sl’è nòt us’ farà dè

La mia parola preferita è resistenza. È bellissima, perché testimonia da sola tutte le cose alle quali credo.

Ho visto una parte del paese resistere all’alluvione, non cedere e restare ancorato al rivale. Ho visto le persone resistere, quando venivano sfollate senza sapere quando avrebbero rivisto la propria casa. Ho visto le aziende resistere nonostante l’impossibilità a portare avanti le consegne nei tempi dovuti. Il resistere di tutti noi, che invece di mandare tutto all’aria abbiamo deciso di restare qui.

Non sono un reporter di guerra, non ho fegato e sangue freddo a sufficienza per correre tra le mine, ma è quella la fotografia che ho sempre sognato di fare....
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CASOLA, una Comunità

La prima reazione è stata la paura; si è trattato di una forma di paura feroce, per i propri cari, per la propria casa, per i propri animali; poi, una volta che per fortuna la maggior parte di noi che abitiamo in paese ha constatato che non aveva avuto danni, c’è stato un momento di torpore, ma è bastato vedere che la macchina dei soccorsi era partita ed in moltissimi hanno dato la propria disponibilità a dare una mano, in mille modi diversi. Il viavai di camion dei pompieri, di automezzi della Protezione Civile, il frastuono degli elicotteri sono stati una sorta di richiamo sonoro, un appello involontario alla popolazione casolana....
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Passeggiata sulle frane

Dopo quattro giorni dal diluvio cercavamo un passaggio, un varco  per fare quattro passi fuori dal paese. Come dal nucleo di una stella diventato un po’ stretto  cercavamo raggi di uscita.  Andare verso Palazzuolo  era  impossibile per la casa semidistrutta e la frana al ponte del  Formichino e per la gigantesca massa di terra precipitata sulla Casolana all’altezza delle Case Bruciate. Verso il ponte di Arsella la sbarra vietava di inoltrarsi per le frane e c’era qualcosa di spaventoso già nelle poche notizie raccolte su ciò che era successo ai Dilatti. Nella strada di Prugno avevi  fatto neanche quattro passi verso il giardino officinale e ti dovevi fermare....
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